BELLUNO - La bimba era sana, sarebbe morta per la rottura dell'utero della mamma sulla cicatrice del precedente taglio cesareo. Queste le prime risposte arrivate dall'autopsia effettuata ieri nell'Unità di Anatomia Patologica di Padova sulla piccola nata morta all'ospedale San Martino di Belluno il 26 maggio scorso.
GLI INDAGATI
L'inchiesta era partita a seguito della denuncia dei genitori della piccola lunedì scorso. Il pm Simone Marcon ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio colposo in ambito sanitario e al momento sono tre gli indagati: un ginecologo, il dottor Carlo Giuliano Zanni, 67 anni di Vicenza, difeso dall'avvocato di fiducia Marco Dal Ben e due ostetriche, Maddalena Bez, 39enne di Sedico difesa dall'avvocato di fiducia Ferdinando Coppa e Margherita Meneghin, 30enne di Conegliano (Tv) con l'avvocato di fiducia Erminio Mazzucco. Le difese hanno nominato dei consulenti di parte, che ieri hanno partecipato all'autopsia. Per il ginecologo Giuliano il dottor Alberto Raimondo, medico legale di Padova e il professor Giovanni Battista Nardelli, dell'Uoc di Ginecologia di Padova. Per Bez: il dottor Tiziano Maggino, già primario dell'ospedale di Ginecologia di Mestre. Si è riservata di nominare il proprio consulente Margherita Meneghin. La parte offesa, con l'avvocato Anna Casciarri, ha nominato il dottor Daniele Rodriguez, specialista in medicina legale e il professor Pietro Salvatore Litta, specialista in Ostetricia e ginecologia.
L'ESAME
Dopo l'udienza del conferimento di incarico che c'è stata ieri in procura a Belluno, di fronte al pm Simone Marcon, si è proceduto all'esame autoptico che si è svolto nel pomeriggio a Padova. Erano presenti gli 8 consulenti. Il dottor Cirnelli ha proceduto ai primi accertamenti che hanno fatto emergere il quadro già descritto: la nascitura era sanissima, la situazione sarebbe precipitata durante il parto naturale, a causa della rottura dell'utero della mamma. Il medico legale ha acquisito le cartelle cliniche e tutta la documentazione sanitaria ed effettuato i prelievi per gli accertamenti successivi.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo quanto ricostruito dalla procura l'equipe di sanitari, il medico e le due ostetriche avrebbero insistito nel parto naturale. Questo nonostante la donna avesse già partorito in precedenza, con cesareo. Ma in sala parto qualcosa va storto e la donna ha difficoltà a far nascere la sua piccolina. Alla fine i sanitari devono procedere all'estrazione della bambina con una ventosa. Ma ormai è tardi i danni per mamma e figlia ci sono già. Per la nascitura sono irreparabili, la neonata verrà al mondo morta. Per la mamma la rottura dell'utero ed emorragia proprio nel punto della cicatrice del precedente parto cesareo.
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