Terremoto nell'Ente del Parco Dolomiti bellunesi: De Pellegrin si dimette dal consiglio

Lunedì 15 Agosto 2022 di Eleonora Scarton
Camillo De Pellegrin
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BELLUNO - Terremoto all'Ente Parco Dolomiti bellunesi. Dopo che l'Ente ha vietato la tradizionale corsa Pedavena - Croce d'Aune perché sarebbe in contrasto con il nuovo regolamento della riserva entrato in vigore nell'ottobre scorso, il sindaco Camillo De Pellegrin, nell'ultimo consiglio direttivo, ha presentato una delibera che sostanzialmente appoggiava il parere favorevole alla gara dato dall'avvocato Enrico Gaz. Una delibera che però è stata sostenuta dal solo presidente del Cai di Feltre, Ennio De Simoi, e bocciata invece dagli altri cinque consiglieri del direttivo.

Una situazione che ha fatto maturare in De Pellegrin la decisione forte di dimettersi dal consiglio direttivo dell'Ente Parco.

Le posizioni

«Credo molto nel valore dell'Ente Parco e nelle potenzialità che può esprimere per il territorio bellunese. Proprio per questo motivo ho seguito con grande attenzione la questione che ormai da settimane tiene banco al Parco: la possibilità o meno di autorizzare, per quanto di competenza del Parco, il transito della Pedavena - Croce d'Aune. Il Regolamento del Parco, di recente entrata in vigore, sembra censurare a priori le competizioni motoristiche, indipendentemente dalle modalità di svolgimento della corsa ed in effetti, a seguito dell’ultima riunione del direttivo è stato ufficialmente annunciato dal Presidente Vigne il diniego del Parco al rilascio dell'autorizzazione». Una decisione quindi che trova contrario De Pellegrin e che gli ha fatto maturare la scelta di «lasciare, pur con rammarico, il direttivo. La gara si snoda sulla strada provinciale 473. Viabilità regolarmente e ordinariamente destinata al transito dei veicoli, senza particolari limitazioni, così come confermato dall'articolo 18 del Regolamento del Parco. La decisione, assunta a maggioranza, è stata di interpretare in modo letterale il solo articolo 29 del regolamento, senza operare una lettura combinata con il disposto dell'articolo 18 comma 1° del medesimo. Era possibile, dal mio punto di vista, operare un'interpretazione, o meglio una precisazione della portata dell'articolo 29, che esplicitasse l'ambito di operatività del divieto di gare con veicoli a motore: al di fuori delle strade sopra citate, normalmente destinate alla circolazione veicolare».

La posizione del Ministero

Un'interpretazione sposata anche dal Ministero della Transizione ecologica. «Trovo illogico che con una mano si vieti la competizione, per un mero formalismo, e con l'altra si avvii la procedura di modifica dell'articolo in questione per consentire un futuro svolgimento della competizione» afferma ancora De Pellegrin che prosegue entrando nella frase detta dal presidente Vigne e che molti animi ha scaldato, ossia "leggerezza degli amministratori" che non si sono accorti della "manina": «se da un lato viene bocciata una mia proposta di delibera che, precisando attraverso interpretazione autentica del Regolamento, la portata del divieto ne consentiva lo svolgimento anche quest'anno, dall'altra ci si dichiara favorevoli ad una versione rivista della gara che di fatto, mutando per il tratto in zona Parco il termine da "competizione" a "trasferimento", di fatto consente il transito dei medesimi veicoli. Un'escamotage solo formale. L'agire amministrativo deve essere sorretto da precisi principi: uno di questi è la logicità del procedimento e quindi dei ragionamenti che sottendono i relativi provvedimenti. In questo caso si manifesta, credo, una illogicità e una incoerenza, che espongono tra l'altro l'Ente ad un ricorso amministrativo il cui esito è tutt'altro che scontato sia a favore del Parco». 

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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