Morto a Buenos Aires il calzolaio bellunese di Papa Francesco

Lunedì 7 Settembre 2020 di Daniela De Donà
Addio a Carlos Samaria il calzolaio feltrino di papa Francesco
Per quarant’anni ha costruito intorno ai piedi di Jorge Mario Bergoglio le scarpe che voleva. Ora il calzolaio del papa non c’è più. È  morto a Buenos Aires, città dove era nata l’amicizia forte con chi sarebbe diventato il pontefice successore di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI.
Carlos Samaria aveva 89 anni. Era figlio di emigranti di Porcen di Seren del Grappa. Il padre era Virginio Samaria,la madre Maria Decet: nella capitale argentina aveva fatto fortuna grazie alla sua abilità di artigiano, divenendo importante imprenditore di una nota ditta specializzata in calzature ortopediche. Non c’era stato da stupirsi più di tanto, dunque, quando nell’aprile 2013 il neo papà telefonò di là dall’Oceano al suo artigiano di fiducia per dirgli: «Portami in Vaticano le calzature nuove, ma nere come sempre».
Niente scarpe rosse, secondo la tradizione. Una rivoluzione che metteva in soffitta una sorta di regola non scritta. Le scarpe che Carlo Samaria preparava su misura per Bergoglio avevano caratteristiche ben chiare: tomaia liscia in cuoio di vitello. In stile austero. Con i lacci, senza decorazioni. Comode calzature, per un bisogno che era da collegarsi al fatto che papa Francesco ha un problema al metatarso. Papa Bergoglio non ha mai nascosto la stretta amicizia che lo legava al bellunese Carlos Samaria, colui che gli creava le scarpe stile “galoscia” sin da quando era direttore del Collegio dei Gesuiti a San Miguel. Tra l’altro Samaria aveva ricordato, in una intervista, come «Bergoglio chiedesse, più che scarpe nuove, la riparazione della vecchie».
IL CORDOGLIO DI SEREN
Ieri a dare la notizia della scomparsa dell’illustre cittadino serenese sono stati i parenti Lucia De Cet e Samaria Giuliana«Era spesso in contatto con il Santo Padre,anche facendogli visita e lo stesso Bergoglio lo ha citato in più occasioni, anche in articoli dei giornali», ricordano i parenti. Certamente rimarrà un compaesano porcenese illustre. La stessa amministrazione comunale vuole cogliere l’occasione per ricordarne uno, tra i tanti emigranti che sono partiti dal paese: «Samaria è stato tra coloro che si sono fatti veramente onore nel mondo. Da bravo artigiano ha rappresentato la figura dell’emigrante tipico bellunese. È  stato una persona che ha saputo riempire di orgoglio i suoi parenti rimasti, ma anche tutti i suoi compaesani, lasciando un grande ricordo. Da parte dei serenesi tutti arrivino le sentite condoglianze ai famigliari e a chi gli ha voluto bene, compreso Papa Francesco
Ultimo aggiornamento: 13:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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