«Mio figlio entra a scuola senza mascherina», lite con la preside: arriva la polizia

Martedì 10 Novembre 2020 di Davide Piol
Un bambino indossa correttamente la mascherina prima di entrare a scuola
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BELLUNO - «Mio figlio non indosserà nessuna mascherina in classe». Attimi di tensione ieri mattina alle primarie Gabelli di Belluno dove un papà ha preteso che il suo bambino, un alunno di 10 anni, entrasse a scuola senza protezione individuale, come invece è previsto dalle norme vigenti. La tensione è sfociata in una vera e propria lite e la preside, alla fine, si è trovata costretta a chiamare la polizia

. Sul posto una pattuglia della squadra Volante della Questura che ha placato gli animi. Gli agenti non sono riusciti però a far cambiare idea al papà che ha riportato il figlio a casa.

LA LITE Erano circa le 9.30 del mattino quando la polizia è arrivata alla scuola elementare in centro città. Dopo il rifiuto categorico del genitore di far indossare la mascherina al figlio non c’era alternativa. Insomma: la preside non ha avuto altra scelta che rivolgersi direttamente alla Questura. In realtà, pur con l’intervento di una pattuglia, in pochi si sono accorti di quello che stava accadendo. Le lezioni dei piccoli alunni che erano all’interno dell’istituto sono procedute senza interruzioni. Ma nemmeno con l’intervento della polizia il genitore ha ceduto. Stando a quanto raccontato dagli agenti che sono intervenuti sul posto, il piccolo non sopportava la mascherina. «Mi dà fastidio e non voglio tenerla» aveva spiegato al papà che ha cercato di farlo entrare lo stesso. Tuttavia gli alunni non possono essere ammessi in classe senza mascherina che, con il nuovo Dpcm del 3 novembre scorso, è obbligatoria per i bimbi fin dalla prima elementare.

All’uomo non è rimasto altro che riportare il figlio a casa. Visto che il bimbo non è entrato in aula non c’è stata alcuna sanzione. E non ci saranno conseguenze nemmeno per la lite: non è incorsa in alcun reato e non c’è stata alcuna denuncia. «Noi siamo intervenuti solo per risolvere la questione. Spetterà alla preside decidere se prendere provvedimenti nei confronti dell’alunno» ha spiegato la Questura.

LE REGOLE Sta crescendo comunque il fronte di genitori “no max”, anche sulla scia di alcune interpretazioni date da alcuni avvocati del Dpcm. Resta fermo l’obbligo di avere la mascherina per entrare a scuola, ma secondo quanto sostengono alcuni legali (gli Avvocati per la Libertà nazionale) non ci sarebbe l’obbligo per il bimbo di indossarla al banco. In realtà una circolare del capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi chiarisce: «Dovrà essere indossata sempre da chiunque sia presente a scuola durante la permanenza nei locali scolastici e nelle pertinenze, anche quanto gli alunni sono seduti al banco e indipendentemente dalle condizioni di distanza previste dai precedenti protocolli (1 metro)». Naturalmente, precisa la circolare «è possibile abbassare la mascherina per i momenti della mensa e della merenda. Per quanto concerne l’attività musicale degli strumenti a fiato e del canto, limitatamente alla lezione singola, è altresì possibile abbassare la mascherina durante l’esecuzione, operando in analogia a quanto previsto dal Dpcm 3 novembre 2020 nella scheda tecnica dedicata a ‘’Produzioni liriche, sinfoniche ed orchestrali e spettacoli musicali».

LE MULTE Ma, caso del papà a parte, i furbetti della mascherina continuano a crescere. Sono 22 le sanzioni per mancanza di mascherina scattate nell’ultima settimana di controlli nell’ambito del dispositivo messo in campo dalle forze dell’ordine, come richiesto dal prefetto Adriana Cogode, a seguito del nuovo acuirsi della pandemia. I dati pubblicati ieri nel monitoraggio quotidiano di Palazzo dei Rettori danno il quadro dell’ultima settimana dal 2 all’8 novembre in cui sono state 1371 le persone identificate nei controlli in tutta la provincia.

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