CANALE D'AGORDO - E' sicuramente il luogo che più di ogni altro parla di Albino Luciani, perché nella casa di Canale, oltre ad esserci nato, visse con la sua famiglia, genitori e fratelli.
LA VISITA
A guidarci nella visita alla scoperta delle radici di Papa Giovanni Paolo I è Loris Serafini, direttore del museo e della fondazione intitolata al Pontefice canalino. Serafini ha infatti curato anche l'allestimento della casa natale oggi diventata una vetrina sulla vita di Luciani.
«Oltre a poterla visitare singolarmente senza guida, la Fondazione organizza anche delle visite guidate - spiega il direttore Serafini -. Sarà sufficiente mettersi in contatto tramite mail oppure i recapiti telefonici della Fondazione. Si possono fare delle visite guidate su prenotazione di gruppi formati da cinque fino ad un massimo di dieci persone. Con un'unica prenotazione si potranno visitare sia la casa natale sia il museo e in alcuni periodi si potrà avere accesso anche all'antica Casa delle Regole, alla chiesa monumentale di San Simon e alla Schola dei Battuti».
TOUR IN TRE PARTI
La visita dei pellegrini a Canale sui luoghi di Papa Luciani si divide in tre parti, come ci spiega il direttore
«La casa natale - afferma Serafini - fa parte di quella che è la parte affettiva di Papa Luciani dove sono custoditi i suoi ricordi dell'infanzia trascorsa in questa casa, assieme agli oggetti e ai ricordi dei genitori e dei fratelli, che, assieme, danno il quadro di una vita familiare semplice, umile, senza fronzoli. Poi c'è la parte culturale rappresentata dal museo che promuove l' approfondimento di conoscenza della figura e del pensiero e della vita non solo di Albino Luciani ma anche del suo territorio. Il terzo capitolo è rappresentato dalla parte spirituale con la visita alla chiesa arcipretale di Canale d'Agordo dove Luciani si è formato a livello cristiano. Poi se qualcuno vuole ancora approfondire maggiormente c'è la Via Crucis di Cavallera che quest'anno è stata ripulita e sistemata grazie alla locale Pro loco e all'Umpli. Quindi, il pellegrino che oggi arriva a Canale ha veramente un panorama generale su quello che è stata la vita del ponefice».
LA DONAZIONE
Acquistata dal cardinale Beniamino Stella, postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Papa Luciani, dai nipoti di Albino Luciani e donata poi alla Diocesi di Vittorio Veneto, la casa natale è stata recentemente oggetto di un intervento generale di restauro e di consolidamento ed è stata inaugurata il 23 aprile scorso per essere poi aperta al pubblico. «E' una visita affascinante quella della casa natale - spiega Serafini - perché si va a toccare con mano una parte della vita che Albino Luciani ha trascorso assieme alla sua famiglia. Qui si possono trovare anche molti oggetti personali a lui appartenuti, come il suo letto, la sua macchina da scrivere e i suoi libri autografati. Oggetti carichi di storia, molti dei quali ci raccontano particolari illuminanti sulla personalità di Luciani, come il letto di legno esposto in una delle stanze, letto che venne dato in dono a don Giovanni Luchetta.
IL LETTO DI DON LUCHETTA
«Erano i giorni successivi al rastrellamento nazista del 20 agosto 1944 - racconta il direttore -, le truppe naziste avevano messo a ferro e fuoco numerosi villaggi della valle del Biois e anche la casa di Fregona di don Giovanni Luchetta era andata completamente a fuoco. Così Albino Luciani interpellò l'amico prete e gli disse: «Se vuoi il mio letto lo puoi prendere, io al momento non lo uso più. Fu così che don Giovanni poté dormire ancora in un letto, che poi che è stato restituito recentemente dalla nipote di don Giovanni Luchetta, Teresina De Pra e dal marito Dario Costa, affinché potesse tornare a dimorare in quella casa dove ancora oggi si può ritrovare il passato di Papa Luciani.