Rogo a Palazzo Donce, il proprietario: «Era chiuso e disabitato, l'incendio è doloso»

Mercoledì 19 Febbraio 2020
Rogo a Palazzo Donce, il proprietario: «Era chiuso e disabitato, l'incendio è doloso»

SAN GREGORIO - «Qualcuno si è introdotto nel palazzo dalla finestra e ha innescato il fuoco». Ne è certo il proprietario del palazzo Donce, bruciato lunedì sera, quando le fiamme ormai alte hanno richiamato l'attenzione dei residenti della zona Velos/Donce. Una frazione attualmente abitata da 4 famiglie, in totale 8 persone, di cui 4 anziani, che hanno temuto il peggio. Fortunatamente il pronto intervento di un esercito di pompieri, poco prima delle 18, ha evitato il propagarsi del rogo.
 

 


Purtroppo per lo storico edificio, caratteristico in mattoni che molti chiamano il castello non c'è stato nulla da fare. «Sono stati distrutti - spiega il proprietario - i due ultimi piani. I danni sono ingenti, ma ancora non c'è una cifra». Ma due conti sono presto fatti: il palazzo che risale a fine '800 e che non era abitato da tempo era stato messo in vendita dal proprietario (un imprenditore di Sedico che non vuole essere citato ndr) per 350mila euro. Ora impossibile fare una valutazione, visto che è rimasto ben poco.

«Ho fatto denuncia ai carabinieri di Santa Giustina - spiega il proprietario - e spero che il responsabile di quanto accaduto venga scoperto». Ieri mattina i militari sono andati in sopralluogo con i tecnici dei vigili del fuoco, che hanno effettuato prelievi e repertato tracce. Si tratta ora di comprendere se sia stato utilizzato accelerante, oppure se si è trattato di un episodio colposo: qualcuno che ha gettato una sigaretta, ad esempio. «La certezza è che l'edificio era chiuso - conclude l'imprenditore -: all'interno era pericolante, con scale non sicure e avevo per questo cercato in ogni modo le possibili intrusioni di estranei. Inoltre era disabitato da tempo e non c'erano utenze attive: non elettricità, nessun riscaldamento. Impossibile che abbia preso fuoco da solo». Fortunatamente l'edificio è coperto da assicurazione, ma non potrà mai provvedere interamente agli ingenti danni che ci sono stati. L'unica consolazione per l'imprenditore che commercializza casette in legno è che all'interno non era stato lasciato materiale. In passato aveva utilizzato l'antico edificio anche per deposito. «All'interno non c'era nulla», conferma.
Lo stabile, chiamato da tutti palazzo Donce, non ha valore di pregio artistico: non è infatti neanche sottoposto a vincoli. Era stato usato come set nel film Il mistero della Vabelluna, cortometraggio uscito nel 2014. Forse qualcuno è voluto immergersi in quel set misterioso e è finita male.

Ultimo aggiornamento: 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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