Progetto per un palasport a Levego: dopo 20 anni può tornare un impianto per il ghiaccio

Venerdì 6 Gennaio 2023 di Alessandro De Bon
Palaghiaccio (foto di archivio)

BELLUNO - Il ritorno del ghiaccio? Forse. Quel che è certo è che il sindaco campione olimpico, Oscar de Pellegrin, sta pensando di lasciare un segno in città - di svariati metri cubi - in quello che è indiscutibilmente il suo campo: lo sport.

Se tutto andrà come pare dunque, Belluno avrà un nuovo impianto per lo sport cittadino, a Levego. Che poi sia per gli sport invernali, orfani di un palcoscenico da 20 anni, o per altro, si vedrà. Anzi, lo vedrà e deciderà il Comune.

INDAGINI
Secondo le voci rimbalzate in questi primissimi giorni del 2023 l’amministrazione De Pellegrin avrebbe dato incarico a uno studio del centro città di valutare la fattibilità di una nuova struttura tra Levego e Ponte nelle Alpi. Le stesse voci parlano di “nuovo palazzetto” non meglio definito, ma lo studio che avrebbe ricevuto l’incarico esplorativo, lo Studio di Ingegneria e Architettura De Biasio, non risponde.

L’ASSESSORE
Poche parole anche dall’amministrazione, nello specifico dall’assessore competente Franco Roccon. «Non abbiamo molto da dire - risponde l’assessore ai lavori pubblici e all’edilizia pubblica e privata - stiamo semplicemente valutando una serie di possibilità per un’area di proprietà del Comune, a Levego, che per il piano regolatore è destinata proprio all’edilizia sportiva». «Dunque - prosegue l’assessore Roccon - stiamo cercando di capire quali realtà potrebbero aver bisogno di un nuovo impianto, stiamo facendo varie valutazioni; sarebbe assolutamente prematuro dire cosa realizzeremo. Non vogliamo fare cattedrali nel deserto, bensì qualcosa di funzionale e utile. Potrei dire una pista di bocce quanto un palazzetto per gli sport del ghiaccio». 

CASA PER IL GHIACCIO
Ma è proprio l’ipotesi “palazzetto del ghiaccio” ad accendere attenzione e suggestioni. Perché da una parte calcherebbe precisamente la voce secondo cui allo studio De Biasio sarebbe stato chiesto di valutare la costruzione di un palazzetto, dall’altra andrebbe a colmare un lunghissimo vuoto: a Belluno infatti un palaghiaccio manca dall’inizio del 2002 quando la struttura di Lambioi venne chiusa. Poi quell’edificio venne convertito nell’attuale Spes Arena, inaugurata nell’ormai lontano 2009. 

LE TRASFERTE
Da allora chi vuole pattinare o giocare a hockey nel capoluogo deve andare a Feltre o in Cadore, benché di questi tempi pattinare sia tutt’altro che facile. Solo 4 mesi fa la bolletta di oltre 50 mila euro fece chiudere il palazzetto di Alleghe e a stretto giro di posta pure Tai di Cadore si ritrovò con il cappio al collo per una crisi energetica che ha letteralmente fatto impazzire le spese di gestione si impianti simili.

LAVORI IN CORSO
Da sottolineare che allo stato attuale il Comune sta per affrontare già svariati interventi sul piano dell’edilizia sportiva: dalla ristrutturazione della Spes Arena stessa (oltre 1 milione di spesa totalmente finanziata dai fondi Sport e Periferie 2020 e GSE), a quella del polisportivo, attualmente in fase di studio ma urgente, in quanto le tribune oggi sono in larga parte inagibili, fino alla realizzazione del De Mas 2, un nuovo palazzetto dello sport di 1300 metri quadrati (1.6 milioni di spesa, di cui appena 150 mila a carico dell’amministrazione).

40 ANNI DOPO
L’ultima volta che la città pensò a un teatro per gli sport del ghiaccio era il 1984, per prepararsi alle Universiadi che nel 1985 scrissero una pagina importante e indimenticabile della storia cittadina, sportiva e non solo. Che oggi, 40 anni dopo e alla viglia di un’Olimpiade, la storia possa ripetersi?
 

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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