Paesi fantasma in Veneto, la mitica California: feste vip, turisti, e c'era perfino la televisione... Foto

Domenica 18 Settembre 2022 di Alessandro Marzo Magno
Paesi fantasma in Veneto, la mitica California

Sognando California; ma non negli Stati Uniti, bensì nell'Agordino, nella valle del Mis. A California si andava in vacanza, a ballare, a mangiare il gelato, a guardare uno dei pochi televisori della vallata. Un posto cool si direbbe oggi, alla moda: attirava persone che avevano voglia di divertirsi da Sospirolo, da Sedico, da Belluno, da Gosaldo. Sognavano California, e ci andavano, fino a quando non è stato tutto spazzato via dall'alluvione del 4 novembre 1966 e California è diventato un borgo fantasma, dalle case diroccate, a fatica riconoscibili tra le fronde degli alberi.


California, la scoperta del cinabro

 
La zona si era sviluppata a partire da quando, all'inizio del Settecento, era stato scoperto il cinabro, minerale che contiene mercurio. La prima concessione ufficiale, nel 1740, viene assegnata alla ricchissima famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano che, proprio in quegli anni, stava finendo di costruire la maestosa villa di Stra. Il cinabro veniva mandato a Murano dove si utilizzava nella lavorazione del vetro.

A mano a mano che passano gli anni si aprono tre miniere, sia sul versante prima veneziano e poi italiano, sia su quello austriaco: poco oltre la frazione di Tiser passa oggi il confine tra Veneto e Trentino, al tempo quello con l'Austria. Le gallerie si allungano e si arriva addirittura a collegare sottoterra la miniera sul versante austriaco con quella dalla parte italiana, nonostante i contrasti politici. Da metà Ottocento si comincia a lavorare il minerale in loco, a Gosaldo si introduce un forno fusorio molto innovativo che si diffonderà nelle miniere di cinabro di mezzo mondo come forno Vallalta (dal nome della miniera vicino a California, l'altra è quella della Val Imperina). La lavorazione del cinabro nei forni produce però zolfo e altre sostanze nocive e tutta la zona ne risulta gravemente avvelenata. Ancora non si conosceva il termine piogge acide, ma l'effetto era proprio quello. L'attività estrattiva continua, tra alti e bassi, con anche alcuni periodi di interruzione. Nel 1956 vengono ripresi gli scavi, ma nel 1962 un incidente che causa la morte di tre operai (annegano in fondo a un pozzo che si allaga) fa sì che la miniera di Vallalta chiuda l'anno successivo.


Il comune di Gosaldo e il paese fantasma


Nel frattempo si era comunque sviluppato il borgo di California. Una precisazione: Gosaldo è un comune sparso, la frazione capoluogo si chiama Don. Quella di California, a poco più di 600 metri di altitudine, cresce nella seconda metà dell'Ottocento a partire da uno spaccio alimentare e un'osteria che erano gli anni della corsa all'oro negli Stati Uniti assume il nome evocativo Alla California che in seguito passa all'intero centro abitato. La prospettiva di guadagno attira nuovi abitanti e intanto a California, e più in generale nella valle del Mis, si scopre che anche il turismo può essere un'attività redditizia. Nel 1921 gli abitanti sono ormai 150 e si sente la necessità si stabilire collegamenti stradali stabili: una linea di corriere porta fino a Tiser e a Don; viene costruita una strada, con molte gallerie, che sale da Sospirolo. L'osteria si trasforma in albergo con ristorante e, specialmente subito dopo la chiusura della miniera, il paese diventa uno dei centri turistici più importanti del bellunese.


California, la nuova Cortina


Qualcuno, esagerando, pensa a una sorta di nuova Cortina d'Ampezzo. Lionello Pollazzon, 68 anni, oggi vive a Sarasin di Gosaldo, ma a California ha frequentato le scuole elementari. «Mi ricordo l'albergo della famiglia Bissoli», racconta, «era grande, era all'avanguardia, c'era di tutto. Venivano a sposarsi, andavano a ballare, erano gli unici in zona ad avere i polli allo spiedo, c'era la televisione, facevano il gelato. Due volte al giorno la corriera portava ad Agordo e a Bribano. Ma c'era anche una latteria dove tutti portavano il latte e si produceva il formaggio, i campi erano sempre rasati dalle numerose mucche al pascolo. Era stata costruita una modernissima teleferica per far scendere a valle la legna di faggio tagliata nei boschi e poi caricata nei camion in un grande piazzale. Insomma era un centro molto vivace».


L'alluvione del 1966


Il sogno di California viene spazzato via il 4 novembre 1966. Una immane massa d'acqua si abbatte soprattutto su Don e California. A Don è il parroco, don Raffaele Buttol, ad accorgersi che qualcosa sta andando storto: il torrente è asciutto, nonostante la pioggia battente. Va a vedere che accade, e poco a monte una serie di tronchi d'albero e di massi strappati dalle acque furiose hanno formato un tappo dietro al quale si sta riempendo un lago destinato a travolgere l'abitato. Riesce a dare l'allarme e a salvare tutti, nonostante l'acqua arrivi a 2,16 metri di altezza. Anche gli abitanti di California riescono a fuggire e non ci sono vittime, gli ultimi che se ne vanno hanno già l'acqua ad altezza vita. Le relazioni di allora riferiscono della devastazione. «Le piogge del 4 e 5 novembre 1966 e la conseguente piena eccezionale trasformarono però la valle in un orrido solco, dai fianchi devastati dalle frane e con il fondo ingombro da catasti di blocchi misti a sfasciame minuto che a luoghi sopraelevarono il greto del torrente di vari metri, trasformando il verde fondovalle in una bianca e piatta pietraia nella quale divagavano le acque dei torrenti». California è morta. Gli abitanti non ci tornano più, si spargono nei dintorni, soprattutto nelle varie frazioni di Gosaldo. A Sedico viene creata una Nuova California, ma non riuscirà mai a svilupparsi.

Il paese fantasma della California, come arrivare

Oggi quella «bianca e piatta pietraia» non c'è più: tutto è stato inghiottito dal bosco, la vegetazione è fittissima. Per raggiungere California bisogna lasciare l'auto, inoltrarsi tra gli alberi e attraversare il torrente, dove si vedono i resti di un ponte travolto dalla furia delle acque. La passerella pedonale che lo scavalcava è stata travolta dalle acque e ora bisogna guadare. Le associazioni locali hanno fatto un ottimo lavoro mettendo tabelle per orientare i visitatori. Oltre a California si può visitare la zona mineraria, con i resti degli edifici un tempo utilizzati per l'attività estrattiva. A California c'era naturalmente anche una chiesa, costruita nel 1955: semplice edificio rettangolare inghiottito pure quello dalla piena del Mis e del Gosaldo. Nella parrocchiale di Don è esposto un modello con tetto apribile della chiesa scomparsa, realizzato nel 2002 con amore e cura per i dettagli.
 

Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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