Ospedale, si allarga il contagio fra i pazienti. E ci sono anche due operatori non vaccinati

Domenica 4 Aprile 2021 di Davide Piol
L'ospedale di Auronzo

AURONZO - Positivi al covid-19 quasi tutti i pazienti ricoverati all’ospedale di comunità di Auronzo. A distanza di 5 giorni dalla scoperta dei primi contagi tra gli operatori socio-sanitari della struttura il focolaio continua ad allargarsi. Da venerdì a sabato sono diventati positivi altri 4 pazienti e un operatore socio-sanitario. Il totale, aggiornato a ieri sera, segna 14 contagiati.

Si tratta di 11 pazienti (su 16 che erano ricoverati nella struttura) e 3 oss (su 22). Auronzo di Cadore torna nell’occhio del ciclone. Dopo i tamponi di massa eseguiti nella seconda ondata per frenare l’aumento dei contagi, ora il comune ha il più grande focolaio (in ospedale) della provincia.

L’INCUBO SI RIPETE
La notizia, ad Auronzo di Cadore, è stata una doccia fredda perché nel paese all’ombra delle Tre Cime i cittadini con il virus si contano sulle dita di una mano. Sono 5 su oltre 3mila abitanti. Negli ultimi giorni l’elenco è stato aggiornato più volte a causa delle positività emerse in ospedale. Tuttavia, alcuni pazienti sono già stati trasferiti in altre strutture e al momento, ad Auronzo, ne rimangono solo 9, di cui 4 positivi e 5 negativi, separati in base all’esito del tampone. I 7 pazienti che mancano all’appello si trovano negli ospedali di comunità di Belluno e di Feltre. Ad allungare la lista dei positivi ci sono anche 3 operatori socio sanitari (oss). Su due di loro sono in corso degli approfondimenti da parte dell’azienda sanitaria per capire se si tratta di dipendenti dell’Ulss che hanno rifiutato il vaccino anti-covid, un dato (non irrilevante) che al momento non è stato reso noto. Pare, infatti, che siano stati loro a portare il virus in struttura. Questo emergerebbe anche da un semplice dato cronologico sui tamponi. I primi positivi, ossia i due operatori, sono stati scoperti lunedì. Mentre i primi casi tra gli anziani sono emersi mercoledì. Ma anche se si trattasse di operatori sociosanitari non vaccinati bisognerebbe accertarne il motivo. Potrebbero essersi rifiutati per problemi di salute.

IL NODO
«Dalle prime verifiche ci risulta che all’ospedale di comunità di Auronzo ci siano dei dipendenti che non sono stati vaccinati, alcuni per motivi di salute (la maggior parte), altri per scelte personali. I due oss trovati positivi risulterebbero tra i non vaccinati ma sono in corso ulteriori approfondimenti». Queste le parole dell’Ulss Dolomiti nei giorni successivi allo scoppio del focolaio. È probabile che la risposta, in merito ai due oss, sia già arrivata. Tuttavia, in mezzo, c’è lo scoglio della privacy. In questo caso è necessario tutelare due persone che fanno parte di un gruppo ristretto di oss e che, proprio per questo motivo, verrebbero individuati a tacciati come untori. Ancora prima, tra l’altro, che l’Ulss accerti l’esatta linea di contagio. La speranza, all’ospedale di Auronzo, è che il numero di nuovi positivi si fermi. I 5 pazienti “salvi”, al momento, rimangono tali. Ieri sera è arrivato l’esito dei tamponi molecolari e sono risultati tutti negativi.

IL BOLLETTINO
Intanto, in provincia, il virus non corre. Inciampa. Negli ultimi giorni c’è stata una brusca frenata nei nuovi positivi. Ieri sono stati appena 21. È un dato però falsato dal numero di tamponi che, in questo periodo, è più basso del solito. Una scelta del Dipartimento di Prevenzione per dare priorità ai vaccini. Il drive-in tamponi di Feltre, ad esempio, era chiuso ieri e lo sarà anche domani. Coloro che hanno bisogno di eseguire il test possono farlo a Paludi dalle 8.30 alle 12.30. In totale ci sono 1243 bellunesi positivi al covid-19. Di questi, 89 sono ricoverati negli ospedali di Belluno e Feltre. Ce ne sono 59 in area sub-intensiva, 10 in Terapia Intensiva, 20 nelle strutture ospedaliere di comunità. Ad aumentare sono le vittime che, in provincia, hanno superato quota 600 (605 nell’ultimo bollettino) da inizio pandemia. Ieri è morta una 92enne che era ricoverata in Pneumologia a Belluno.
 

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