Manca personale, l'ospedale sospende gli interventi d'urologia: «Senza i no vax salta il sistema»

Giovedì 22 Luglio 2021 di Davide Piol
Interventi bloccati per assenza di personale
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BELLUNO - Per i sindacati non ci sono alternative: la sospensione dei no-vax in ambito sanitario porterà o alla chiusura delle attività o al blocco ferie. Ma i disagi sono già iniziati. Ieri, mercoledì 21 luglio, a causa della mancanza di personale, è stata sospesa temporaneamente l'attività chirurgica programmata dell'Urologia del San Martino (solo quella che richiede il ricovero).

Le urgenze saranno trasferite all'ospedale di Feltre previa consulenza urologica a Belluno. Cosa accadrà quando partiranno anche le sospensioni? «Le lettere sono pronte - chiarisce Gianluigi Della Giacoma, Fp-Cgil - ma nessun provvedimento è stato ancora adottato. Si parlava addirittura di aspettare la fine di agosto in modo da concedere le ferie ai dipendenti». Il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor, nell'incontro con gli Ordini professionali, aveva stabilito che le prime sospensioni sarebbero partite da questa settimana. Eppure, se da una parte tutti i dipendenti bellunesi non vaccinati sono ancora al lavoro, dall'altra i sindacati raccontano di aver ricevuto informazioni diverse. Come la possibilità di posticipare tutto a fine agosto.

IL CORTO CIRCUITO
«Sicuramente più di una persona ha pensato a questa ipotesi - racconta Lorella Vidori, di Nursing up - ma non ho capito se è una speranza dei dipendenti o se arriva da qualcosa di concreto. La mia riflessione è questa: il problema è noto da marzo, i tempi tecnici erano calcolabili e i numeri legati al personale l'azienda li sapeva. Ci saremmo aspettati almeno un piano. Invece non c'è alcuna programmazione». I sindacati si dicono «sconcertati» per il numero di no-vax. Soltanto a Belluno si parla di oltre 800 persone che lavorano nella sanità (sia nel pubblico che nel privato) e ad oggi non si conosce l'effetto che avranno sulle strutture le prime sospensioni. Senza contare che quello dei non vaccinati è l'ultimo di una serie di problemi, oltre al recupero delle liste d'attesa, alle ferie (in tanti ne hanno avanzate dal 2020 causa covid) e ai turn over.

SENZA ALTERNATIVE
«Se cominciano a sospenderli - continua Vidori - o chiudi le attività o blocchi le ferie ai dipendenti. Un numero così alto di non vaccinati non ti permette di avere grandi chance di azione. Ricordiamoci che, di base, non siamo messi bene come personale». Ieri infatti, oltre ai disagi legati al reparto di Urologia del San Martino, a causa di un'assenza per malattia, si sono aggiunti anche quelli all'ospedale di Feltre. Per ottimizzare le attività di assistenza, a parità di posti letto, i ricoveri di Neurologia e Pneumologia sono stati trasferiti al sesto piano del Padiglione Dalla Palma. Le due unità operative manterranno i rispettivi posti letto attuali (10 di Neurologia e 20 di Pneumologia). Inoltre, sono stati riattivati 8 posti letto di Ortopedia al secondo piano nell'area della week surgery. La questione no-vax, inserita in questa situazione, è un macigno da cui la sanità rischia di non alzarsi più. «Sono passati mesi da quando il decreto 44 è stato convertito in legge sottolinea il segretario generale della Fp-Cgil Gianluigi Della Giacoma e nessuno ha pensato a quali misure prendere nel caso di un alto numero di sospensioni. Non possiamo chiedere di caricare sulle spalle dei lavoratori un problema che la politica non ha saputo affrontare nel modo giusto». Per la Cgil si arriverà alla riduzione dell'offerta sanitaria, all'aumento delle liste d'attesa e al personale sempre più stanco (e quindi più incline all'errore). «Significa girare con la pistola puntata riflette Della Giacoma In questi mesi Regione e ulss hanno posticipato in problema mettendolo nel cassetto. Adesso cosa facciamo? Chiudiamo e ricadrà tutto sui direttori generali». I sindacati non conoscono ancora la situazione negli ospedali «ma togliere 50 persone in blocco ad agosto quando c'è il giro ferie vuol dire non garantire i servizi». Alternative, arrivati a questo punto, non ce ne sono perché il personale sanitario scarseggia e sarà necessario chiudere i servizi. Il livello essenziale di assistenza, tuttavia, dovrà essere garantito: «Ma ci riusciranno?».
Davide Piol
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Ultimo aggiornamento: 12:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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