Omicidio suicidio, paese sotto choc: Aurelio aveva chiesto l'aspettativa per accudire la madre ammalata

Mercoledì 16 Novembre 2022
Il casolare dove è stato trovato il corpo di Aurelio
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BORGO VALBELLUNA - «Aveva da poco chiesto di utilizzare le ferie che aveva, in attesa che gli venisse concessa l'aspettativa per poter stare vicino alla madre. Aveva progetti per il futuro. Impossibile credere che possa aver compiuto un gesto di questo tipo»: sono queste le parole di un collega di Aurelio che lavorava nel suo stesso reparto e che con lui ha condiviso l'ultimo periodo in fabbrica.

IL PERCORSO
Uomo instancabile, un gran lavoratore. Una di quelle persone che sapevano fare tutto in casa e che erano sempre a disposizione nel momento in cui lo si chiamava. Per anni ha svolto la professione di muratore poi, come molte persone che abitano in sinistra Piave, Aurelio Monestier è entrato nella fabbrica Ceramica Dolomite di Trichiana. Ha lavorato in diversi reparti ed ha vissuto le difficoltà che lo stabilimento ha attraversato nell'ultimo anno a causa della decisione di Ideal Standard di delocalizzare è chiudere il sito produttivo. Aurelio ha quindi passato diversi mesi in cassa integrazione, ma questo non gli ha pesato più di tanto.

Anzi. È stata per lui l'occasione per stare vicino alla mamma. Poi lo stabilimento è stato acquistato dalla cordata di imprenditori veneti e quindi la fabbrica ha ripreso la propria attività. Difficile per lui gestire sia il lavoro che le difficoltà di salute della madre e per questo aveva preso la decisione di rimanere a casa chiedendo l'aspettativa.

I colleghi
Aurelio era molto legato alla mamma. Se ne prendeva cura, quasi a volerle restituire le attenzioni che lei gli aveva prestato da bambino. Ed è proprio per questo legame forte con la madre che «quando ha ripreso a lavorare ha manifestato un po' di sofferenza per non poter accudire la mamma ammalata racconta il collega -. Circa un mese fa aveva chiesto di poter stare a casa per motivi famigliari. Aveva chiesto all'ufficio personale di poter utilizzare tutte le ferie che aveva a disposizione, in attesa che gli venisse concessa l'aspettativa con la 104 per poter stare vicino alla mamma». Il collega racconta come Aurelio fosse una persona tranquilla, un gran lavorate sia in fabbrica che a casa. Lo vedeva tenere in ordine i prati e la casa della madre. Quello che emerge è però la figura di una persona che non aveva mai manifestato segnali particolari di malessere o di depressione. E questo anche in virtù del fatto che aveva appunto avviato le domande per poter fare i due anni di aspettativa per poi andare in pensione e poter così gestire meglio il suo tempo. «Aveva prospettive future, aveva programmato come sarebbero state i prossimi anni - prosegue il collega -. Certamente era preoccupato per le condizioni di salute della madre e per il fatto che la richiesta dell'aspettativa richiedesse molte carte. Stufo per questa burocrazia, ma nulla di più. Un gesto che nessuno poteva immaginare».

    
 

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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