Zaia prepara 85 milioni di euro: «A tutta sulla pista di bob di Cortina»

Mercoledì 3 Marzo 2021 di Marco Dibona
La pista Monti utilizzata nel 2008 per la Coppa del Mondo
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La Regione Veneto accelera i tempi per la redazione dello studio di fattibilità, per riqualificare la pista Eugenio Monti di Cortina, che dovrà accogliere le gare di bob, slittino e skeleton dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026.

Nel contempo prevede di impegnare 85 milioni di euro per questa operazione. Ieri la giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione con il Comune di Cortina per definire i passaggi fondamentali.

«Dallo studio di fattibilità tecnica ed economica dovranno emergere chiaramente le condizioni e gli interventi necessari per riportare alla luce una pista nata nel 1923, ristrutturata ben quattro volte modificando lunghezza e curve – dice Luca Zaia, presidente del Veneto - sulle ceneri di questo tracciato nascerà la nuova pista che dimostrerà, a settant’anni dalle Olimpiadi del 1956, di essere all’altezza dei prossimi Giochi 2026».
L’OBIETTIVO
La pista di Ronco è una delle quattro ‘Venue’ di gara individuate nel territorio veneto e inserite nel masterplan olimpico. «A tutti gli effetti l’intervento di riqualificazione dell’impianto di bob costituisce interesse pubblico nei tre livelli: comunale, regionale e nazionale in relazione all’attrattività di carattere turistico – sportivo, per tutto il territorio montano – aggiunge Zaia - l’accordo di programma con l’amministrazione ampezzana è un passaggio fondamentale per mettere nero su bianco costi e benefici di un’infrastruttura strategica per tutto l’Arco Alpino, sia in termini sportivi sia in termini turistici. 
In Italia non esiste una pista per le discipline skeleton, bob e slittino per cui l’impianto ai piedi delle Tofane può diventare una struttura polivalente di riferimento europeo. Un’occasione per valorizzare il territorio, grazie agli interventi che trasformeranno le aree limitrofe alla pista in parco ludico-sportivo, completando così l’offerta turistica di Cortina».
ITALIA SENZA STRUTTURA
Da anni i campionati italiani delle tre discipline si svolgono a Igls, presso Innsbruck, in Austria, perché in Italia non c’è un impianto. «Abbiamo la possibilità di far rinascere una pista dove crescere i giovani talenti - continua Zaia - la Regione intende fare la sua parte, impegnando in bilancio 85 milioni di euro come investimento per le ‘Venues Olimpiche’ e affidando lo studio di fattibilità per riqualificare la pista di bob. La soluzione più idonea sarà valutata con il Comune di Cortina, proprietario dell’impianto, per definirne con celerità l’attuazione».
EREDITÀ
La vicepresidente veneta Elisa De Berti, assessore regionale alle infrastrutture, aggiunge: «La pista Eugenio Monti è un’infrastruttura sportiva da lasciare in eredità alle generazioni future e che completerà l’offerta turistica di Cortina. 
Non è solamente un impegno morale in vista delle Olimpiadi invernali, ma intendiamo realizzare una struttura competitiva, che abbia una possibilità di sviluppo post olimpico, diventando un punto di riferimento nelle regioni alpine. Per questo, già in fase di candidatura, è stata sottoscritta una lettera di intenti tra Veneto, Lombardia e Province autonome di Trento e Bolzano, per un supporto finanziario, dimostrando l’interesse congiunto di mantenere vive queste discipline, ben oltre il 2026, evitando di ripetere gli errori del passato».
«GRANDI BENEFICI»
L’assessore Gianpaolo Bottacin ha commentato: «Abbiamo approvato una delibera che segna un passo importante per l’organizzazione degli eventi olimpici che si svolgeranno a Cortina. Abbiamo infatti promosso uno schema di accordo con il comune ampezzano per il coordinamento delle attività necessarie alla riqualificazione della pista Eugenio Monti. Proprio per parlare di questo, nei giorni scorsi, ci eravamo incontrati con il comune e con Ivo Ferriani, del Comitato olimpico internazionale, presidente della Federazione internazionale bob e skeleton. E’ stata un’occasione per delineare chi fa che cosa e valutare le tempistiche, così da avviare con celerità la riqualificazione dell’impianto, attraverso un percorso che potrà portare grandi benefici a tutto il territorio bellunese».

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