Occhiali: export in calo flessione da 52 milioni

Mercoledì 24 Ottobre 2018 di Damiano Tormen
Occhiali: export in calo flessione da 52 milioni
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BELLUNO - Vista appannata: l'occhiale perde qualche diottria. Si potrebbe dire che tira il fiato, dopo qualche anno di crescita pazzesca e di corsa vertiginosa. Però il dato è tale da non archiviare i numeri del calo dell'export come un semplice rallentamento. Anche perché il segno meno è piuttosto prolungato nel tempo e mostra una difficoltà soprattutto in alcune zone del globo. Così dice il monitor dei distretti del Triveneto, stilato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. E i numeri relativi al secondo trimestre 2018 parlano chiaro: crescono quasi tutti. Solo nel quasi c'è l'occhiale, da sempre settore di traino e re indiscusso del made in Belluno.
 
L'INDAGINENel secondo trimestre del 2018 è proseguito il percorso di crescita delle esportazioni dei distretti del Triveneto, che hanno toccato gli 8,5 miliardi di euro. I numeri dell'indagine di Intesa Sanpaolo non mentono. Complessivamente nel primo semestre dell'anno sono stati esportati 16,8 miliardi di euro, il miglior risultato di sempre nei primi sei mesi dell'anno, trainati dai mercati europei. Eppure, il dato triveneto non è paragonabile a quello italiano: tra aprile e giugno 2018 le imprese distrettuali del Triveneto hanno mostrato un andamento leggermente inferiore rispetto agli incrementi medi nazionali (+3,1%), subendo un rallentamento nella crescita e fermandosi ad un aumento tendenziale dell'1,9% (+2,3% su base semestrale). Le dinamiche sono diverse nelle tre regioni: se da un lato i distretti veneti hanno accelerato la crescita (+2,7%), dall'altro a frenare i risultati complessivi delle esportazioni sono stati i cali registrati nel Trentino-Alto Adige (-0,9%) attribuibili all'arretramento delle esportazioni dei principali distretti agroalimentari, stabilità per il Friuli Venezia Giulia.
LA SITUAZIONE DELL'OCCHIALEE Belluno? Male. Tutt'al più malino. La risposta è secca, ma non potrebbe essere diversamente, visti i numeri. Sarà che l'occhialeria (distretto di riferimento per l'export bellunese) ha abituato gli addetti ai lavori a grandi performance. Sarà anche che il territorio vive ancora degli entusiasmi dei dati degli ultimi anni. Tuttavia le ultime indicazioni non sono per niente positive. «Le esportazioni dell'occhialeria di Belluno subiscono un ulteriore rallentamento nel secondo trimestre 2018 (-52,5 milioni di euro pari a -6,6%)» dice testualmente l'indagine di Intesa Sanpaolo. «Come già osservato nei trimestri precedenti, l'occhialeria bellunese segna un maggiore rallentamento delle esportazioni rispetto alle variazioni del settore a livello nazionale (-5,1% per Belluno contro un -2,9% Italia su base semestrale), conseguente alle riorganizzazioni territoriali della distribuzione logistica del distretto». 
IL SOLE CHE NON C'ÈCome mai l'occhiale vede male? Manca la luce. Anzi, mancano sole e bel tempo. È proprio il settore degli occhiali da sole a dare le note più amare, sommato alle difficoltà del vecchio continente. Lo dice l'indagine di Intesa Sanpaolo, che registra «un calo consistente delle vendite nel mercato spagnolo, e in generale nei mercati europei, dove il perdurare di condizione meteo avverse ha influenzato le vendite di occhiali da sole». Gli ingredienti danno come risultato un calo di 52,5 milioni di euro (l'export dell'occhiale valeva 800,6 milioni nel secondo trimestre 2017, mentre quest'anno è sceso a 748,1 milioni di euro). 
GLI ALTRI CRESCONOA rendere ancora più dolente la nota bellunese è che mentre l'occhiale vede appannato, gli altri settori regionali vedono doppio. Dei 25 distretti veneti monitorati da Intesa Sanpaolo, 16 hanno registrato incrementi delle esportazioni.
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