Nuvolau, il rifugio alpino più antico d'Ampezzo brinda ai 140 anni: a Cortina la festa parte dal paese

Mercoledì 31 Maggio 2023 di Marco Dibona
Il rifugio Nuvolau

CORTINA - Si partirà a piedi dal centro di Cortina, alle 7 per salire sino alla cima del monte Nuvolau, a 2.575 metri, con un dislivello di oltre 1.300 metri. Questa camminata, organizzata dalla sezione di Cortina d'Ampezzo del Club alpino italiano, per domenica 18 giugno, sarà uno degli eventi di una giornata intensa, dedicata ai festeggiamenti per i 140 anni del rifugio alpino più antico d'Ampezzo.

IL DECOLLO
Si aprirà così l'estate dell'accoglienza, a ridosso della data canonica, che il Cai adotta per i propri rifugi, con l'inizio della stagione a ridosso del solstizio.

Nel contempo si vuole riprendere il proposito dello scorso anno, quando non si riuscì a festeggiare i 140 anni di attività del sodalizio ampezzano. Tutto iniziò infatti nel 1882, quando si creò la locale sezione dell'Oesterreichiscer und Deutscher Alpenverein. Uno dei primi atti concreti, l'anno successivo, fu la costruzione del piccolo rifugio di pietra, sulla sommità del monte, che domina da una parte la conca d'Ampezzo, mentre dall'altra spazia sull'alto Agordino. Quel fabbricato, più volte ammodernato e accomodato, è lì ancora oggi, dopo aver superato due conflitti mondiali. La storia di quel manufatto, che conserva la tipologia originaria, ha ancora le antiche caratteristiche architettoniche e strutturali di un tempo, ma soprattutto gestionali, è narrata in un libro che sarà presentato il giorno della festa. Lo hanno scritto Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, due soci fra i più attivi della sezione ampezzana del Cai. Gli autori si sono impegnati in un proficuo lavoro di ricerca di dati e informazioni, tratti dagli archivi, dei quali sono profondi conoscitori. Questo libro è stato costruito con il connubio che unisce la passione dell'approfondimento documentale e il lungo impegno nel direttivo della sezione, cementato da conoscenza dei luoghi, frequentati con amore.

LA STORIA
Il rifugio Nuvolau è il più vecchio delle Dolomiti Ampezzane, costruito dalla locale sezione del Club alpino austriaco e germanico nel 1883, grazie alla donazione dell'escursionista tedesco Richard von Meerheimb, un colonnello della Sassonia: per questo motivo il primo nome della struttura fu Sachsendankhutte, il "rifugio del ringraziamento del Sassone". Fu inaugurato l'11 agosto 1883. In quella occasione si ricorda un fatto luttuoso: durante i festeggiamenti precipitò dalla montagna la guida alpina ampezzana Giuseppe Ghedina, in circostanze mai chiarite del tutto. Distrutto durante la Prima guerra mondiale, quando si ritrovò a ridosso del fronte, vicino ai combattimenti fra gli eserciti italiano e austriaco, fu ricostruito e riprese l'attività nel 1930, inaugurato il 3 agosto di quell'anno. In seguito è stato più volte ammodernato e ampliato, ma ha mantenuto l'aspetto originale. L'intervento più recente è del 2021, in concomitanza con il cambio di gestione, quando la giovane Emma Menardi è subentrata a Mansueto Siorpaes e Jo Anne Jorowski, la coppia che visse ben 47 anni di attività continua, sulla vetta di quella montagna.

IL TESTO
"Il valore di un rifugio alpino non sta soltanto nel fabbricato, quanto nella sua capacità di garantire, un tempo, il sicuro ricovero dei viandanti; oggi di preservare i luoghi e offrire un ristoro, anche spirituale, agli escursionisti che lo raggiungono", si scrive nella presentazione del libro, a cura del direttivo Cai di Cortina, presieduto da Luigi Alverà, che oggi prosegue un lavoro che affonda nel passato, un cammino che segue le impronte lasciate dai predecessori. È il cammino simbolico che si farà dal centro di Cortina sino lassù, domenica 18 giugno. Tutto ciò nella convinzione che il segnavia dei 140 anni indica un sentiero ancora lungo ed emozionante.
 

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