Il Nevegal torna tra le mani del Comune: ricomprati gli impianti

Martedì 30 Novembre 2021 di Davide Piol
Cannoni pronti per lo sci in Nevegal
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Ha risposto sì, il consiglio comunale di Palazzo Rosso, alla proposta di vendita degli impianti di risalita del Nevegal.

Si parla di 145mila euro. Una cifra che ha messo d’accordo tutti (o quasi) non soltanto per dare un futuro al Colle nel più breve tempo possibile, ma anche perché la somma risulta inferiore alla perizia di stima che Palazzo Rosso aveva richiesto. Inizialmente era stata di 320mila euro, poi diminuita di 120mila a seguito dell’integrazione presentata, relativa ai costi stimati per il ripristino di alcuni luoghi. Sui 24 presenti in consiglio, 22 hanno votato a favore, 1 si è astenuto (Raffaele Addamiano, Fratelli d’Italia), 1 si è detto contrario (Gianni Serragiotto, Belluno è di tutti). La questione è nota.

LA STORIA RECENTE
Con la delibera dell’ottobre di un anno fa il consiglio aveva votato affinché gli impianti di risalita del Colle, gestiti da un privato, tornassero in mano pubblica, con l’obiettivo di affidare la gestione a un soggetto terzo. Si è poi passati alla stesura di un’apposita perizia di stima giurata e alla conseguente proposta irrevocabile di vendita da parte dell’attuale proprietario su cui ieri si è espresso il consiglio. Ma prima del voto c’è stato tempo per discutere il punto all’ordine del giorno. «Abbiamo perso 9 anni – ha detto Paolo Gamba, capogruppo di “Belluno è di tutti” – Questa volta dovremo essere trasparenti nei confronti dei nostri cittadini e quindi prendere in seria considerazione il fatto che dovremo iniettare soldi all’interno di questa attività che non è solo sportiva, ma che deve dare lustro alla città dal punto di vista turistico». Secondo Gamba il Colle non ha mai sviluppato proposte diverse dallo sci e sarà necessario «costruire qualcosa di diverso affinché questa attività possa crescere e dare possibilità di investire e portare benefici non solo al Colle ma a tutta la comunità». Franco Roccon, Liga Veneta, l’ha definita una “pietra miliare” aggiungendo però i dubbi sul futuro: «C’è scritto solo che acquistiamo gli impianti. Sarebbe stato utile avere una relazione con la linea di indirizzo, le prospettive, i parametri. Cosa potremo fare con questi impianti? Chi ci vorrà investire?». Raffaele Addamiano, Fratelli d’Italia, ha puntato il dito contro il sindaco: «La partita è delicata e complessa – ha evidenziato – e le complicazioni si sono aggravate dall’inerzia di buona parte dell’amministrazione. Serviva un ingegnere di Bolzano per dirci cosa fare? O per capire che il Nevegal ha potenzialità ma che per quanto riguarda lo sci è rivolto soltanto a famiglie e principianti? Sono considerazioni già note da tempo. Il traguardo è lontano».

«ACCUSE INGENEROSE»
La risposta del sindaco non si è fatta attendere. «Dire che abbiamo perso 9 anni è ingeneroso – ha spiegato Jacopo Massaro – Il primo anno di questa amministrazione è stato quello in cui gli impianti erano chiusi e la società in fallimento. Ricordo di aver fatto 4 riunioni con i lavoratori per convincerli ad andare a lavorare, quando non ricevevano lo stipendio da 9 mesi e c’erano ditte che avanzano 2 milioni e mezzo di euro». Poi gli impianti sono stati aperti e mai più richiusi. «L’abbiamo fatto senza ripianare le perdite – ha continuato il sindaco – Non è stato facile». Nel frattempo sono state messe le condizioni per garantire un futuro al Nevegal che non fosse legato esclusivamente alla stagione invernale (ad esempio con la sentieristica dedicata agli amanti di mountain-bike). Il Comune si appresta quindi ad acquistare gli impianti. Ma chi coprirà le spese future? «Chi farà questo investimento? – ha concluso Massaro – Mi auguro chi ha sempre detto che l’avrebbe fatto. La Regione ci aveva promesso 12 milioni di euro e ora li aspettiamo».

Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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