Nevegal: «Sopravvissuti grazie agli sponsor», ma la stagione nera lascia un buco da 110mila euro

Domenica 9 Maggio 2021
Il bilancio della stagione e progetti futuri per il Nevegal

BELLUNO Il punto di domanda sui ristori, l’avvio della stagione estiva, il progetto del laghetto per l’innevamento.

Questi i temi affrontati nella riunione che c’è stata venerdì a Pian Longhi. Una cinquantina di persone che hanno ascoltato i vertici della società “Nevegal 2021” che attualmente gestisce gli impianti. E le autorità, tra le quali il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, il presidente della Provincia, Roberto Padron e il consigliere provinciale delegato Massimo Bortoluzzi. Ma c’erano soprattutto gli sponsor: una quarantina di aziende che hanno permesso che gli impianti non si fermassero i questo difficile inverno contribuendo con 200mila euro. A loro i ringraziamenti del presidente onorario di Nevegal 2021, Massimo Slaviero e del presidente Alessandro Molin.


L’INVERNO NERO
«Senza di loro - spiega Slaviero - saremmo stati in fallimento completo. Abbiamo fatto manutenzione e abbiamo dato un servizio agli atleti della Valbelluna e dell’Alta Trevigiana. Abbiamo venduto 900 stagionali a 99 euro. Sono stati acquistati anche da appassionati, che poi purtroppo è per le restrizioni Covid non sono potuti scendere in pista: qualcuno ci ha chiesto il rimborso. Ora vediamo cosa fare, perché attendiamo di capire se ci saranno i ristori. Qualcosa sembra che si stia muovendo». Ma la stagione nera è costata tanto cara. «Abbiamo comprato a 160mila euro gli impianti - prosegue Slaviero - e abbiamo una perdita di 110mila euro. Dobbiamo resistere l’estate e l’inverno prossimo, perché per il 2022, sembra che l’operazione del Comune vada a termine. Il perito sta finendo la sua consulenza, poi l’asta per l’assegnazione della gestione e poi la acquisizione del Comune: si pensa quindi ai primi mesi 2022. Speriamo che gli sponsor intervengano anche a dicembre».


IL MESSAGGIO
«Nell’incontro - spiega Slaviero - abbiamo presentato il piano con ingegnere Gobber per l’eventuale sistemazione del Nevegal, che con il laghetto prevede una spesa di oltre 5 milioni. Un messaggio che abbiamo voluto lanciare a Provincia e Regione, per avere il Nevegal con la neve a Natale. Se si apre a Natale il Nevegal guadagna, altrimenti ci perde. Per questo bisogna massimizzare gli sforzi per passare la proprietà al Comune che con i soldi di Provincia e Regione possa sistemare il Colle. Perché non c’è nessun privato che investe 5 milioni per rimetterci 100mila all’anno. Il Nevegal è un bene pubblico deve rimanere tale per far sciare 5mila ragazzi. La vocazione non è di stazione turistica, ma di un luogo dove imparare a sciare: senza Nevegal ci sarebbero migliaia di bimbi che non metterebbero mai gli sci». 


L’ESTATE
«Partiremo il 20 giugno con l’apertura della seggiovia - spiega il presidente Alessandro Molin -, questo però è subordinato alle piste di mountain bike. Tre piste che dovrebbero essere terminate, almeno una subito, come ci ha garantito il Comune». «Almeno quest’anno - conclude - i bellunesi non vivranno con il dubbio se il Nevegal sarà aperto nei prossimi mesi. Ricordiamo che la società è stata costituita il 20 novembre, e anche se al pubblico non si è mai aperto abbiamo garantito un aspetto sociale facendo sciare circa 500 ragazzi. Oltre alla gestione del territorio perché le uniche due domeniche che eravamo chiusi la montagna presa d’assalto con scene indegne».
 

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