Nevegal, maxi progetto algerino da 50 milioni, incontro con gli imprenditori del gas

Mercoledì 4 Gennaio 2023 di Simone Tramontin
Nevegal, maxi progetto algerino da 50 milioni, incontro con gli imprenditori del gas

BELLUNO - Immaginiamo per un attimo di avere un milione di euro in tasca. Di più, immaginiamo di averne decine di milioni. E di volerli investire tutti. Sembra un sogno impossibile, eppure qualcuno di così ricco da averceli davvero c’è. Tanto ricco da pensare a qualcosa come 50 milioni di euro, soldi pronti per essere messi lì sul tavolo. Più precisamente, da pensare di metterli sul Nevegal.

Ma sulla trattativa con il Comune, avviata un mese fa, vige il massimo riserbo.

GLI INVESTITORI

Gli sceicchi arabi stavolta non c’entrano: gli investitori sarebbero algerini. A fare da tramite, un imprenditore bellunese che vive in Algeria e che grazie a una rete di conoscenze ha spinto la delegazione di una società del posto a visitare il Nord Italia e a fare tappa, per alcuni giorni, lo scorso novembre, anche a Belluno. Se sia stato amore a prima vista, è presto a dirsi; ma la voce che ai visitatori le idee – oltre ai soldi –non manchino c’è tutta e si è fatta insistente. Acqua sul fuoco, quello acceso dall’entusiasmo, arriva dal Comune di Belluno: un «no comment», quello dell’assessore Roccon, che blinda ogni margine per capirne di più. Fosse confermato, sarebbe comunque un colpaccio: in tempi in cui del Nevegal si è detto e ridetto di tutto, salvo procedere sempre a piccoli passi, un’improvvisa valanga di soldi potrebbe cambiare le carte in tavola.

IL PIANO

Il progetto proposto prevederebbe una funivia a risalire il Colle, percorrendolo sul versante vittoriese dal Visentin. All’arrivo, una struttura ricettiva: un albergo-ristorante, in zona Faverghera. La società in questione sembra stia facendo soldi a palate, vendendo gas. Denaro che potrebbe essere reimmesso nel mercato algerino e in quello estero, aprendo investimenti in diversi settori. Un raggio d’azione peraltro molto ampio, tanto da includere, oltre al turismo montano, anche il settore dell’occhialeria e quello farmaceutico.

CAPITOLO UNIFARCO

E in effetti, nel corso della visita nel Bellunese, due parole gli algerini le hanno fatte anche con i vertici di Unifarco. A confermare il contatto con il gruppo di Santa Giustina è il Ceo, Massimo Slaviero, che tuttavia ci va molto cauto; di promesse, per ora, non ce ne sono: «L’incontro risale a novembre: si tratta di una società algerina interessata a sondare vari scenari di investimento; nella tappa di qualche giorno a Belluno, ci siamo incontrati e confrontati e hanno visitato la nostra azienda. Ma non c’è nulla di più di questo». Nessun “affare fatto” o stretta di mano definitiva. La visita degli algerini potrebbe certo rappresentare una prospettiva interessante, qualora si andasse avanti, ma il condizionale è d’obbligo: «Si è trattato di un momento di esplorazione: niente più del guardarsi attorno, per capire se e dove investire», prosegue Slaviero.

IL KNOW HOW

L’Algeria, come il Marocco, sono aree piuttosto attive dal punto di vista produttivo: manodopera a basso costo e tassazione ridotta. Il sondaggio degli algerini sarebbe volto ad avviare un’azienda di cosmetici proprio in Africa, appoggiandosi a un know how consolidato come è quello del gruppo Unifarco. «Non si tratterebbe per noi di aprire un nuovo business in Africa, né di avere in questo gruppo nostri nuovi soci. In ogni caso, carte non ce ne sono, al momento. Anzi, per la verità, non ho più sentito nessuno da allora. Reputo il contatto estemporaneo, probabilmente non avrà nemmeno più seguito». Morale della favola - Nevegal compreso - meglio se «non cadiamo nelle illusioni: Babbo Natale non esiste», conclude Slaviero. Vero: serve cautela. Intanto però sognare non costa nulla.  

Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci