L'autopsia rivela: la neonata morta non aveva mai respirato

Domenica 10 Marzo 2019
L'autopsia rivela: la neonata morta non aveva mai respirato

FELTRE - Cinque sanitari indagati, un papà e una mamma che non possono tenere in braccio la loro piccola, nata morta all'ospedale di Feltre. Ora saranno gli accertamenti al microscopio a chiarire perché il cuore abbia smesso di battere. E a provare a far luce su eventuali responsabilità degli indagati. L'autopsia eseguita ieri dal consulente della Procura, il medico legale Antonello Cirnelli, non permette da sola di rispondere ai quesiti formulati dal pubblico ministero che coordina l'indagine. Si è quindi reso necessario procedere con il prelievo dei campioni dei tessuti per proseguire con gli accertamenti in laboratorio. Questo nel frattempo permetterà alla magistratura di firmare il nullaosta per le esequie. Una conferma dall'autopsia è comunque arrivata. La piccola non ha mai respirato. Proprio per questa ragione anche l'ipotesi di reato con cui procede la Procura è quella prevista dalla legge 194 del 78 in materia di aborto e non l'omicidio colposo.
 
LA RICOSTRUZIONE Il parto cesareo è avvenuto la scorsa domenica all'ospedale di Feltre.

La madre della bimba non era ancora al termine del periodo di gestazione. Ma le valutazioni mediche in quel momento hanno imposto comunque l'intervento d'urgenza. Da subito il quadro è apparso in tutta la sua drammaticità. Gettando nella disperazione la famiglia. «In questa fase è interesse di tutti, medici e famiglia, che venga fatta un'indagine il più scrupolosa possibile. Non c'è alcuna volontà di nascondersi. Offriamo la nostra massima disponibilità a chiarire il quadro, nel rispetto dell'immenso dolore della famiglia». Ha spiegato il legale di quattro degli indagati: l'avvocato Ferdinando Coppa. Un quinto medico ha scelto invece di affidarsi al difensore d'ufficio, l'avvocato Mariangela Sommacal. Presente agli accertamenti irripetibili anche il consulente nominato dall'avvocato Raffaella Mario che rappresenta mamma e papà. Un pool di professionisti è stato invece nominato dai medici assistiti dall'avvocato Coppa: un anatomopatologo, un medico legale e una ginecologa. IL GIALLO Tra gli aspetti che potrebbero complicare gli accertamenti c'è anche un dettaglio inedito che è emerso nel corso dell'udienza per l'affidamento dell'incarico ai consulenti. Nel presidio ospedaliero di Feltre, nel periodo in cui la donna si sarebbe sottoposta agli accertamenti (a cavallo tra il mese di gennaio e febbraio), ci sarebbe stato un malfunzionamento del server che memorizza i dati delle ecografie. Una circostanza che potrebbe costringere a ricostruire come siano andate le cose solo basandosi sulle carte. Le cartelle cliniche sono già finite sul tavolo del pm Simone Marcon che ha formulato l'ipotesi di reato ed ha ricostruito chi avesse seguito la donna durante il periodo della gravidanza. Andrea Zambenedetti

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