In migliaia al Museo del Papa, ma gli agordini non rispondono all'ingresso gratuito

Martedì 3 Agosto 2021 di Dario Fontanive
La piazza di Canale con il Museo del Papa

CANALE D’AGORDO - Una estate abbastanza soddisfacente per il Musal, il museo dedicato a Papa Luciani sul piano dei visitatori e questo nonostante l’assenza dei viaggi organizzati che un tempo rappresentavano la parte più consistente degli arrivi. Canale, paese del Papa del Sorriso, infatti, è tra le tappe dei viaggi tra le Dolomiti. Un calo dovuto chiaramente alle limitazioni legate alla gestione Covid-19 che, di fatto hanno, dato un giro di vite agli ingressi. Infatti, se nel 2019 si contavano 7 mila ingressi, nel 2020 si è scesi a 3.500 e quest’anno, ad oggi, a 1400.


Ma il dato che salta all’occhio è relativo ai visitatori che possono entrare gratis, opportunità data a tutti i residenti dell’Agordino a partire dall’inizio di giugno.

I numeri sono assai scarsi, per non dire deludenti. Una semplice domanda fatta in biglietteria e un semplice calcolo danno il quadro della situazione: «Quanti sono gli agordini che hanno visitato questo museo da giugno ad oggi?».


La risposta è laconica: «Le gratuità sono circa sessanta delle quali una trentina sono di gente agordina che ha “sfruttato” l’opportunità». 
E’ una logica ormai assodata nella razionalità del pensiero umano. Quello che ci viene regalato o donato non vale nulla, non ha valore diversamente quello che si paga e magari anche caro, quello vuol dire che vale molto. Eppure l’iniziativa che la Fondazione “Papa Luciani” aveva ideato e promozionato era stata formulata con buoni propositi di valorizzare e aprire senza esborso questa raccolto di storia locale agli agordini affinché potessero vedere e ammirare sotto i vari aspetti parte delle loro radici. Il museo, infatti, non è solo legato all’aspetto religioso ed ecclesiastico, ma anche per mettere in luce i vari periodi storici, gli usi e i costumi e le problematiche socio economiche di questi paesi di montagna, situazioni comuni a tutti i vari paesi dell’Agordino e più in generale della montagna bellunese. 


Eppure ancora oggi sono migliaia i pellegrini e i turisti che vanno a visitare il museo e che lasciano dediche di apprezzamento e di ammirazione, anche se questi non sono fervidi credenti riescono ad apprezzare questo museo per le altre tematiche che espone e mette in luce sulla vita di un tempo tra queste vallate. Una novità per chi viene da fuori e un approfondimento per coloro che vivono e risiedono in questi paesi; questo museo, nel suo contesto, rappresenta delle eccellenze assieme al museo Augusto Murer di Falcade a quelli della Grande guerra della Marmolada e del Fedaja, a quello mineralogico panteologico di Agordo, che dovrebbero essere prima di tutto conosciuti e valorizzati dagli agordini specialmente quando questi vengono offerti gratuitamente.

Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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