Multe non pagate: mancano 7,5 milioni di euro. Il Comune: «Importi medi bassi, ma una marea di "morosi"»

Sono le nuove somme messe a ruolo dall'Agenzia delle Entrate 557 riscossioni relative ad ordinanze degli anni dal 2018 al 2020

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Federica Fant
Multe non pagate: mancano 7,5 milioni di euro. Il Comune: «Importi medi bassi, ma una marea di "morosi"»

BELLUNO - Sono 7,5 i milioni di euro che mancano nelle casse di Palazzo Rosso: multe della strada e altre sanzioni non pagate negli anni che il Comune fatica a recuperare. «Stiamo parlando di sanzioni piccole, ma tante. Una marea», dice l'assessore al Bilancio, Paolo Gamba. Al conto già corposo si aggiungono i ruoli per la riscossione coattiva delle sanzioni amministrative relative a regolamenti comunali e ordinanze sindacali, varate nei giorni scorsi con cui si mettono al ruolo quasi 100mila euro, 96.631,77 per la precisione.

I NUOVI "INSOLUTI"
Non si tratta di sanzioni al codice della strada ma violazioni di altra natura, come quelle sui rifiuti, al verde privato e così via. Infatti le sanzioni pecuniarie amministrative esecutive non pagate entro i termini prescritti debbono essere riscosse coattivamente in base alle norme previste per l'esazione delle imposte dirette. L'elenco dei ruoli agli atti degli uffici del comando Polizia Locale, «per somme dovute per sanzioni amministrative comminate in anni vari il cui pagamento è stato ingiunto con ordinanze emanate negli anni 2018, 2019, 2020 e 2022 si legge del documento -, redatto sulla base delle risultanze d'ufficio, trasmesso all'Agenzia delle Entrate conta 557 riscossioni in data 23 dicembre 2022 per un importo complessivo di 96.631,77 euro».

IL QUADRO
L'assessore al Bilancio, Paolo Gamba spiega come funziona: «Questi, essendo crediti, ammontavano a 96mila euro ed è il motivo per cui abbiamo deciso che se un cittadino vuole pagare la sanzione (cioè il capitale senza le multe e gli interessi) può farlo indipendentemente dalla nostra delibera. Per il Comune di Belluno ma di fatto per qualsiasi ente è meglio poter incassare i soldi prima che vadano a ruolo, poiché nel momento in cui vanno a ruolo e quindi vengono presi in capo dall'Agenzia delle entrate (che ha i suoi tempi per poter far risanare questi aspetti), molte sanzioni, molte delle quali per importi bassi come 29 euro, comportano azioni dispendiose dal punto vista economico». Spesso, dunque, il gioco non vale la candela. Di fatto non si otterrebbe un utile proporzionato allo sforzo per incassarlo.

IL FARDELLO
Ma sono tanti i crediti vantati dal Comune.

Parliamo di multe non riscosse, tasse, tariffe, servizi non pagati: un conto di insoluti per palazzo Rosso che si trascina di anno in anno. «Nel nostro bilancio - fa sapere Gamba - sono stati accantonati 7,5 milioni euro, non poco. Ma non è che se io li incasso vado a coprire il buco dell'accantonamento fatto. Il risultato lo si porterebbe a casa incassando l'importo della multa prima che vada a ruolo. L'idea, infatti, era quella vincente dell'Unione montana Valbelluna, ma per gestire quell'ufficio e quella prestazione veniva chiesto un fisso di 30 euro, che su una multa da 60 euro, risultava troppo alto».

Non si paga per la crisi o ci sono dei recidivi che non saldano mai, nomi che ricorrono nei ruoli?
«Non è un problema di crisi - dice l'assessore -, è una situazione che andava avanti in questo modo anche negli anni buoni. Stiamo parlando di sanzioni piccole, ma tante. Una marea. Chiaro che una persona che ha 20mila euro di Imu da pagare faccia fatica a non farlo, perché solitamente il denaro ce l'ha». Avete detto no allo stralcio delle cartelle. «Sì, lo riteniamo sbagliato perché era non è un segnale da dare - fa sapere Paoolo Gamba -. Un altro ragionamento è stralciare le imposte e mantenere solo il capitale, vedremo a giugno quando si vedranno i primi risultati».
 

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