Mountain bike, Giorgia Marchet trionfa in Coppa del Mondo

Giovedì 1 Ottobre 2020 di Anna Valerio
La ciclista feltrina a Nove Mesto (Repubblica Ceca) ha vinto la prima gara di Coppa del modo under 23 di mountain bike
La feltrina Giorgia Marchet (Team Rudy Project) vince la gara di apertura di Coppa del Mondo a Nove Mesto (Repubblica Ceca) ed entra nella storia della mountain bike italiana. E in provincia di Belluno, meglio di lei: nessuno. Ha lasciato alle sue spalle persino la campionessa del mondo di ciclocross Ceylin Alvarado, la fortissima olandese di origine caraibica super favorita del giorno prima. Ha messo in fila la vincitrice dell’anno scorso, l’americana Haley Batten, una delle più forti in questa specialità olimpica della mtb, la cosiddetta Xco, il cross country.
NEL MIRINO
Giorgia l’aveva nel mirino, ha solo aspettato il momento giusto per sferrare il suo micidiale colpo di pedali. Ha dato 4’51” alla campionessa italiana Marika Tovo (Team Ktm) finita sedicesima, dietro all’altra feltrina, Giada Specia (compagna di squadra della vicentina), tredicesima a 4’20”. Pochi giorni fa al Ciocco proprio Tovo aveva sfilato a Marchet la maglia tricolore attaccandola nelle ultime rampe dell’ultimo giro. Un boccone amaro per Giorgia. Ma anche se aveva perso il titolo, il commissario tecnico della nazionale di mtb, Mirko Celestino, aveva visto qualcosa di forte in arrivo e proprio due giorni fa ha inserito Marchet nella rosa dei convocati ai Mondiali in Austria, in calendario da lunedì.
L’INTERVISTA
Ma torniamo indietro. All’impresa di Nove Mesto. Giorgia ti aspettavi di vincere in Coppa del Mondo? «Assolutamente no! Mi sentivo bene ma pensavo di arrivare nelle prime 5, non certo prima assoluta! Non riesco ancora a crederci, devo ancora realizzare che ho vinto io! Forse questa sera a bocce ferme».
Cinque giri più quello di lancio: quando hai capito che era la giornata giusta?
«Di solito parto male e devo sempre recuperare, stavolta invece sono partita bene subito, mi sentivo le gambe toniche. Sapevo che l’americana e l’olandese erano le avversarie più agguerrite. Batten infatti ha fatto subito una gara a tutta, è rimasta in testa per la maggior parte dei giri tenendo un ritmo infernale, ma sapevo che lei parte sempre molto forte e poi esplode, ho aspettato quel momento. A tre giri e mezzo ho visto che cominciava a calare e quando mi sono avvicinata mi sono accorta che era stanca, mentre io sentivo di avere una bella gamba. A quel punto ho capito che era una buona giornata e ho attaccato. Alvarado, invece, l’ho sempre tenuta dietro di me di 10-15 secondi. In piana riusciva a chiudere il gap, ma nella salita tecnica e in discesa la staccavo».
Una bella rivincita dopo la delusione dei campionati italiani al Ciocco.
«Ero davvero delusa, ma direi che ho compensato alla grande. Sono stracontenta!».
Che settimana, Giorgia: la convocazione per i Mondiali, questa vittoria in Coppa del Mondo. C’è spazio per fare un pensierino alle Olimpiadi?
«Sarebbe un sogno! Al momento in Italia c’è posto solo per un atleta per categoria, ma i team stanno chiedendo con una certa insistenza di arrivare ad almeno due. Sarebbe un sogno fantastico!».
E a proposito di sogni che si realizzano, ti sei fatta un super regalo di compleanno.
«Che spettacolo! Martedì ho festeggiato il mio ventiduesimo compleanno, è arrivata la convocazione per i Mondiali, mi hanno approvato la tesi quindi mi laureo a fine mese, ho superato il test di ingresso alla magistrale in Scienze motorie. Tutto insieme! Che festa! Che giornate incredibili!».
Ringraziamenti? Dediche?
«Vorrei tanto ringraziare oltre i miei genitori anche il Team Rudy Project, una squadra che non mi ha fatto mancare niente. Sono qui a Nove Mesto con Alex Da Canal e mio papà Corrado e abbiamo un’area tecnica attrezzatissima. Io in fondo sono solo la punta dell’iceberg, dietro di me ci sono tante persone che hanno lavorato con me e che devo ringraziare». A lei persino il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha dedicato un post in Facebook.

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