Sgarbi promette: «Nel Bellunese una grande mostra sul surrealismo»

Giovedì 18 Marzo 2021 di Alessia Trentin
Sgarbi promette: «Nel Bellunese una grande mostra sul surrealismo»

Sgarbi prende sotto la sua ala il Bellunese. Da Feltre al capoluogo, il critico d’arte più noto d’Italia ha grandi progetti per il territorio che, non appena la pandemia si placherà, potrebbe essere destinato ad un nuovo rinascimento. Alla riapertura del Teatro La Sena, all’inaugurazione della sala degli Spadai al Fulcis e alla grande mostra di Tiziano oggi si aggiungono i ragionamenti che il Vittorio nazionale sta portando avanti con il parlamentare Dario Bond. 

IL SOPRALLUOGO
Se in occasione della sua visita a Feltre lunedì Sgarbi non aveva accennato ai prossimi progetti, ieri al telefono ne ha parlato volentieri, senza farne segreto. «L’antico convento acquistato da Luca Rento potrebbe diventare la sede ideale per attività e seminari – dichiara -, inoltre le opere di Rento verranno esposte al Mart di Rovereto e verranno messe in dialogo con un autore storico. A questa idea di esportare e sostenere questo artista locale si aggiunge una grande mostra a Belluno sul surrealismo e il fantastico nell’arte che avrà come autore culminante Dino Buzzati. Il surrealismo in Italia è poco conosciuto, ma la mostra potrebbe trovare a Belluno la sede naturale».
Non ci sono tempi precisi, ma se davvero i finanziatori di cui Bond ha parlato con Sgarbi garantiranno il loro impegno, allora si potrebbe pensare di vedere l’evento già nel 2022. Per la provincia sarebbe una ripartenza in grande stile, che accompagnerebbe il territorio fino all’appuntamento mondiale delle Olimpiadi 2026 e ne amplificherebbe il nome. 

LA COLLABORAZIONE
«Abbiamo trovato un grande ambasciatore dell’arte e del patrimonio culturale del Bellunese – commenta entusiasta Bond, presente all’ultima visita a Feltre del critico -: Vittorio Sgarbi si è innamorato di Feltre e della provincia. Con lui vogliamo proporre una grande mostra, contando sulla sua intensa attività di presidente del Mart di Rovereto e del Museo Canova di Possagno, e avendo letto del suo impegno per una mostra di Antonio Ligabue ad Asiago. L’ho accompagnato in città e ho ammirato la sua attenzione per il grande patrimonio che ha visto. Dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli a palazzo Guarnieri al museo Rizzarda, ritenuto da lui uno dei meglio allestiti d’Italia. È un’occasione importante per promuovere il territorio bellunese, gli ho chiesto di essere attivo anche da noi per far diventare la provincia di Belluno uno dei palcoscenici dell’arte alpina, da qui ai prossimi anni». 
L’intellettuale, intanto, firmerà una recensione sulla collezione di vetri donata dall’architetto Ferruccio Franzoia al Comune di Feltre.

La donazione, definita da lui stesso “eccezionale”, l’ha molto colpito ed è stata uno dei motivi della sua doppia visita a Feltre di queste settimane.

Ultimo aggiornamento: 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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