Addio a Elio Daurù, il prof prestato alla politica che ha segnato la vita dell'Agordino

Mercoledì 15 Dicembre 2021 di Dario Fontanive
Elio Daurù

ROCCA PIETORE - Anche Elio Daurù, l'ultimo grande vecchio della politica Agordina, se ne è andato all'età di 84 anni. Un professore di scuola prestato alla politica, a cui si era avvicinato quasi per scherzo. Ne è poi divenuto un grande rappresentante di quella politica amministrativa che conta. Presidente della Provincia di Belluno dal 1985 al 1990, presidente della Comunità montana agordina dal 1990 al 1999 e sindaco di Rocca dal 1970 al 1975. Senza contare gli anni trascorsi nel ricoprire i ruoli da assessore in Provincia e da semplice consigliere comunale.

Persona garbata sempre sorridente e a volte ironica e di compagnia Elio Daurù è stato un vero signore della politica provinciale. La sua parlata era sempre dotta e scorrevole, mai animata né polemica, sempre condotta con tono calmo e riflessivo anche se quello che doveva dire lo diceva senza mezzi termini. Un vero signore anche quando si rivolgeva agli avversari politici nei suoi toni non c'era mai animosità né tanto meno attacchi personali, ma solo un confronto politico aperto e rispettoso.

L'AMICO DELLA PORTA ACCANTO
Lo definiva «l'amico della porta accanto» perché l'abitazione di Elio Daurù dista poche centinaia di metri dall'abitazione del suo grande amico Floriano Prà del quale Daurù si può dire fu da principio il vero mentore. Fu lui ad avviare Floriano Prà alla vita politica. Un'amicizia che divenne man mano sempre più forte e fraterna, anche perché gli interessi amministrativi e politici molto spesso si intrecciavano e divenivano un tutt'uno considerato che entrambi militavano nello stesso partito Scudo Crociato diventandone anche entrambi dei esponenti di spicco a livello provinciale.

IL DUELLO
Nei suoi lunghi anni di militanza politica Elio Daurù si trovò spesso di fronte un grande antagonista, proprio originario di Rocca Pietore, il senatore socialdemocratico Dino Riva. Un antagonismo che fu sempre molto caldo sul piano politico e amministrativo ma sempre basato su binari di reciproco rispetto anche se non si sono mai risparmiate schermaglie a livello politico su varie problematiche che hanno in particolare coinvolto Rocca Pietore e la Regina Marmolada nei suoi vari aspetti.

PROMOTORE DI CULTURA
Negli anni trascorsi da presidente della Comunità montana agordina, Elio Daurù continuò nella linea tracciata dal suo predecessore Floriano Prà nel promuovere vari avvenimenti culturali di grande interesse. Promosse le mostre d'arte come quelle degli artisti Franco Murer, Tito Dell'Osbel, Dante Moro e Achille Beltrame e cercò di mantenere in vita l'Agordino d'Oro chiudendo con l'ultima edizione nel 1994. Da sempre convinto assertore che era giusto che l'ente locale fosse un promulgatore di cultura, specialmente in questi luoghi di montagna che erano sempre rimasti un po' ai margini dei grandi avvenimenti culturali.

LA PUGNALATA
Daurù la considerò sempre un'autentica pugnalata: la firma che l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini pose su quel famoso decreto presidenziale di stravolgeva i confini della Marmolada regalando l'intero ghiacciaio della Regina ai cugini trentini. Aprendo così un contenzioso fatto di ricorsi e carte bollate che si trascinò per vari decenni. Una guerra dei confini che già da subito faceva intuire che veniva combattuta ad armi impari tra Titani e Pigmei. Dove agli inizi il versante Veneto si trovò subito sguarnito e diviso sul fronte politico mentre quello trentino fu sempre coalizzato, unito e molto agguerrito oltre che abbondantemente sponsorizzato sia a livello politico che economico.

L'ULTIMO SALUTO
I funerali di Elio Daurù si svolgeranno domani, 16 dicembre alle ore 14,30 nella chiesa parrocchiale di Rocca Pietore. Elio Daurù lascia la moglie Iole e il figlio Ugo.
 

Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 13:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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