Folla per l'addio a Alan, morto a 34 anni per un boccone di pizza andato di traverso

Lunedì 3 Agosto 2020 di Raffaella Gabrieli
I funerali al campo sportivo comunale di Voltago Agordino
VOLTAGO AGORDINO - Di Alan ricorderemo la bontà e la generosità. Caratteristiche che lo hanno contraddistinto fin da piccolo: quando un bambino si prendeva un suo gioco egli non piangeva, al contrario era contento perché avrebbe reso felice un amichetto». 
Sono state parole intrise di amore e nostalgia quelle pronunciate ieri pomeriggio, al campo da calcio di Voltago, durante l’addio al 34enne Scussel, morto dopo quindici giorni di agonia iniziati durante una pizzata in compagnia ad Agordo. Un dramma scatenato da un boccone andato di traverso che stava per soffocarlo. Il giovane, subito soccorso, di lì ha poco è entrato in uno stato di coma dal quale non più uscito.

«Grazie caro Alan - ha sottolineato il parroco don Fabiano Del Favero - per l’immensa disponibilità verso il prossimo dimostrata in questa tua breve vita». Ad affiancare il feretro, tutti nella propria divisa, i componenti del Calcio Voltago, della Protezione civile Voltago e del Trofeo 16 Comuni, realtà a cui il compianto apparteneva. 

TECNICO DELLA LUXOTTICA 
L’appuntamento per l’ultimo saluto ad Alan Scussel, 34enne impiegato tecnico di Luxottica, era per ieri alle 14.30 al campo sportivo comunale. Troppo piccola la chiesa, anche alla luce dei limiti imposti dalle misure Covid-19, per accogliere parenti, amici, colleghi e compagni di tante iniziative nel mondo del volontariato. Il feretro, così come i genitori e il parroco, erano accolti sotto a dei gazebi. Tutti gli altri, di fronte sul prato, posizionati in precisi posti da rispettare. La Polisportiva, nella sua divisa verde, era presente con tutti gli effettivi. Idem i corridori del Trofeo 16 Comuni in maglietta nera e i componenti della Protezione Civile con la loro tradizionale veste. E sono stati proprio quest’ultimi, oltre a leggere la preghiera della Protezione civile attraverso la voce di Claretta Santomaso, a predisporre gli ingressi e i distanziamenti in sicurezza. 

FERMI SOTTO LA PIOGGIA
Tanta la gente presente, rimasta impassibile quando, circa a metà cerimonia, ha iniziato a piovere. Gocce docili, non violente, terminate proprio al momento del commiato: quando la salma sul carro funebre si è avviata alla volta della cremazione è uscito un raggio di sole che i tanti amici hanno voluto interpretare come il saluto di Alan. 

IL RICORDO DELLA MADRE
Il parroco don Del Favero ha ricordato la generosità del ragazzo in ogni sua sfaccettatura, così come il suo profondo attaccamento al paese di Voltago e alla montagna in generale. E poi il ricordo riportato dalla mamma: «Anche da piccolo Alan dava volentieri una sua cosa ad altri, compiacendosi della felicità che gli avrebbe regalato. Questo - ha avuto modo di sottolineare il sacerdote - è un momento molto difficile per Voltago. Il lutto che ha colpito la famiglia di Alan è il lutto di tutti noi, nelle diverse sfumature del quotidiano. Quale prete di questa comunità e delle due che vanno a costituire il comune di Voltago, in queste ore ho apprezzato veramente tanto la dedizione e la disponibilità alla collaborazione delle varie anime del nostro territorio. Ringrazio tutti di cuore». A chiudere, grazie al Coro parrocchiale di Frassenè, la canzone “Goodbye my friends”.
Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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