Morte sospetta di una 83enne
tre medici si ritrovano indagati

Giovedì 4 Ottobre 2018 di Olivia Bonetti
L'ingresso dell'ospedale di Belluno
BELLUNO - È morta soffocata dopo essersi rivolta per ben due volte al pronto soccorso del San Martino: solo i risultati dell’autopsia che arriveranno tra tre mesi chiariranno le cause dell’improvviso decesso di Laura Piappan, 83enne di Mussoi. Per la sua morte la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo con tre medici del San Martino indagati: sono i dottori che hanno preso in carico la donna nei due accessi all’ospedale. Non si sarebbero accorti dell’ernia inguinale, diagnosticata con una Tac all’addome quando ormai era troppo tardi. L’83enne è deceduta mercoledì 26 settembre, soffocata dal suo stesso vomito, dopo ore al pronto soccorso.
IL CALVARIO
Il malessere inizia sabato 22 settembre, quando la pensionata avverte la sensazione di blocco intestinale, oltre che quella di nausea e vomito, che però non si verifica. Il figlio chiama la guardia medica e porta la madre al pronto soccorso del San Martino. Poche ore dopo viene dimessa. La presunta aritmia e la pressione alta erano rientrati e quindi i medici hanno deciso di rimandarla a casa. Il giorno dopo il blocco intestinale si risolve, ma proseguono le fitte all’addome. La situazione nei giorni successivi peggiora e mercoledì mattina, alle 8.30, il figlio la porta nuovamente al pronto soccorso. Viene lasciata su una sedia a rotelle e è lei stessa, non potendone più dei dolori lancinanti, a chiedere un letto. Alla fine, dopo quasi due ore, viene presa in cura dal medico del pronto soccorso. 
LA MORTE
La situazione precipita in poco tempo, viene portata in Rianimazione, ma l’intervento chirurgico per l’ernia scoperta con la Tac non è più possibile. Alle 13.30 la donna muore. Le cause? Non si conoscono al momento, sicuramente c’è stata l’asfissia per il vomito, ma potrebbero aver pesato le complicanze del mancato intervento chirurgico per l’ernia inguinale.
L’AUTOPSIA
La famiglia, che è rimasta vicino alla donna, anche nelle sale del pronto soccorso, vivendo da vicino quel calvario si è rivolta a un avvocato e ha presentato un esposto in Procura. Vuole vederci chiaro. È scattata l’inchiesta per omicidio colposo, le cartelle cliniche sono state sequestrate e il pm Marco Faion, che indaga ha incaricato il consulente Antonello Cirnelli di Portogruaro di effettuare l’autopsia. L’esame è stato effettuato lunedì pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale di Belluno. Con il dottor Cirnelli, l’altro consulente incaricato dalla Procura, il dottor Ernesto Angelucci, primario del reparto di Chirurgia generale del Policlinico San Giorgio di Pordenone. I consulenti si sono presi 90 giorni di tempo per rispondere ai quesiti. Nei prossimi giorni inizieranno le operazioni peritali, anche con i consulenti della difesa, sui prelievi istologici che sono stati effettuati.
I PRECEDENTI
Era questo periodo, settembre, quando, nel 2016, proprio al pronto soccorso del San Martino si verificarono un paio di morti sospette. Casi fotocopia di quello della 83enne: diversi accessi e poi all’ultimo la morte. Le vicende si stanno ricostruendo ora nelle aule di giustizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci