Misurina, l'ospedale per l'asma dei bambini con un solo paziente: «Così chiuderà»

Anche lo scrittore-alpinista Mauro Corona si è mobilitato per salvarlo

Domenica 6 Novembre 2022 di Angela Pederiva
L'istituto Pio XII
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AURONZO DI CADORE - L'allarme è stato rilanciato dall'alpinista-scrittore Mauro Corona a Cartabianca, con un appello rivolto pure a papa Francesco: «Aiutateci, potrebbe essere anche vostro figlio che ha bisogno di quell'ospedale». Si tratta dell'Istituto Pio XII di Misurina, da mezzo secolo rinomato centro di cura dell'asma pediatrica, di cui la diocesi di Parma ha annunciato la chiusura per il prossimo 31 dicembre, «se non riusciremo a trovare un piano B». In questi giorni sui social si moltiplicano le richieste di intervento alla Regione Veneto, con cui la struttura è convenzionata, ma l'assessore Manuela Lanzarin è realista: «La sosteniamo da anni, e siamo quasi i soli a farlo in Italia, ma i pazienti sono sempre di meno e i costi sono sempre più alti».


LE CIFRE
Colpisce il dato citato da Roberto Arduini, presidente dell'Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti, proprietaria della realtà sanitaria da 100 posti letto e dell'annesso centro vacanze: «Da gennaio ad agosto abbiamo avuto un solo paziente». Eppure appena tre anni fa, quando cominciava a tirare aria di dismissione, circolavano ben altre cifre: «Nel corso del 2018 l'Istituto Pio XII di Misurina ha seguito 1.055 pazienti residenti in Veneto, mentre la proiezione semestrale per il 2019 risulta di 1.400 pazienti circa», si legge nella delibera con cui la giunta Zaia confermava proprio fino al 31 dicembre 2022 l'esborso previsto fin dal 2016, pari a 1.203.000 euro annui per l'erogazione di prestazioni a favore di residenti sul territorio regionale. «Il budget di spesa rappresenta il tetto finanziario massimo attribuito e non superabile», veniva precisato nel provvedimento, alludendo al fatto che la liquidazione sarebbe avvenuta in base alle visite e ai ricoveri effettivamente erogati.
Dai bilanci del centro, risulta che quegli stanziamenti non sono mai stati consumati del tutto, in quanto evidentemente i pazienti sono calati.

Gli introiti dalla convenzione con il Veneto sono infatti scesi dagli 888.980 euro del 2017 ai 777.593 del 2021, mentre il disavanzo è cresciuto da 415.420 a 511.895, spinto anche dall'aumento delle utenze passate da 171.581 a 235.334 euro, in un quadro destinato ad aggravarsi nel 2022 per il caro-energia.


LE PRIORITÀ
La posizione della proprietà è articolata secondo questo schema di priorità. Numero uno: mantenere la vocazione al trattamento dell'asma infantile, «auspicando che l'istituto stesso venga riconosciuto come Centro Unico di riferimento nazionale o come Irccs a cui i bambini asmatici di tutta Italia possano afferire senza limitazioni». Nel caso in cui questo progetto non fosse sostenibile, «l'obiettivo primario resterebbe comunque lo svolgimento di attività sanitarie o socio sanitarie o di salute a servizio della popolazione». Se fallirà anche questo proposito, «sarà cura dell'Opera Diocesana, in un secondo momento, cercare un utilizzo coerente con le proprie finalità».
Da settimane in Cadore serpeggia il timore che il polo sanitario possa essere trasformato in un albergo di lusso, erede com'è del Grand Hotel Misurina che nel 1900 ebbe come prima ospite la regina Margherita e successivamente divenne la residenza estiva dei Savoia. Dario Vecellio Galeno, sindaco di Auronzo, ha però già escluso questa possibilità: «Urbanisticamente, la destinazione d'uso è limitata alla sanità».


IL TAVOLO
Aggiunge l'assessore regionale Lanzarin: «Ho sentito queste voci, legate a una possibile declinazione turistica legata alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Posso però garantire che, nei diversi incontri che abbiamo avuto, il vescovo Enrico Solmi ha sempre ribadito la vocazione sanitaria della struttura. Ciò non toglie che la situazione sia molto difficile, nonostante il nostro impegno. Oltre a mantenere il budget di spesa per tutti questi anni, abbiamo anche stanziato un ristoro Covid di 300.000 euro. Inoltre abbiamo sensibilizzato le Ulss e i pediatri, disciplinando il percorso del paziente asmatico in età pediatrica e inviando a Misurina pure i bambini con deficit di attenzione e iperattività. In più abbiamo presentato la struttura nella commissione nazionale Salute e nella Conferenza delle Regioni, invitandole a promuoverla nei loro territori, visto che si tratta di un centro di valenza europea». Solo l'Emilia Romagna ha però deliberato in tal senso. «Resta aperto il tavolo di confronto che abbiamo attivato conclude Lanzarin nell'auspicio che la proprietà riesca a trovare soluzioni alternative. Dobbiamo prendere atto del fatto che la cura dell'asma è cambiata, in quanto la ricerca ha fatto grandi passi avanti anche in ambito farmacologico».
Malgrado l'aria buona di quota 1.754, è verosimile che i genitori abbiano finito per preferire l'accesso agli ospedali di pianura, come sono i centri di riferimento regionale di Padova e Verona.
 

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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