Minacce al candidato Zatta: manifesto crivellato di colpi e la frase «Il bersaglio migliore». Indaga la Digos

Un post Facebook dai toni decisamente minacciosi ha acceso la lente della polizia. La campagna elettorale si tinge di toni aggressivi

Venerdì 24 Giugno 2022 di Olivia Bonetti
Il manifesto di Adis Zatta

FELTRE - Tutti concordano che da decenni non si vedeva a Feltre una campagna elettorale così combattuta. Una guerra fatta anche di colpi bassi, tensioni, insulti social e post al veleno. Una guerra che non ha risparmiato nessuno. In questo contesto si inseriscono i cartelloni scarabocchiati, i bollettini ironici, le denunce e addirittura le minacce di morte non tanto velate. È il caso del manifesto di Adis Zatta, con il viso che appare crivellato di colpi e la scritta «Questo sarebbe il bersaglio migliore». Il post è ora sul tavolo della Digos che sta effettuando accertamenti.

Ieri 23 giugno, l'assessore Zatta, contattato sul caso, ha risposto: «Sappiamo di questo post inqualificabile, che abbiamo peraltro pubblicamente segnalato. La campagna elettorale, per quanto aspra, non deve mai superare il limite. Riteniamo che questi atteggiamenti siano da condannare, e siamo certi che tutti la pensano come noi. Valuteremo il da farsi». Lasciando intendere che potrebbe scattare la denuncia. Ma le denunce in questa campagna sono fioccate. A cominciare da quelle del candidato Paolo Serrangeli, avvocato, che aveva presentato esposto per un manifesto goliardico, stampato da ignoti. Da non dimenticare infine che più volte la candidata Fusaro ha parlato di «un'accelerazione con attacchi personali».

«Questo è il bersaglio migliore»

«Questa è una campagna elettorale volutamente condotta dalla coalizione di centrodestra con toni aggressivi e fondata sulla pura contrapposizione aprioristica, entrando raramente nel merito degli argomenti e delle visioni», si legge sulla pagina Facebook di Cittadinanza e Partecipazione, gruppo che sostiene Adis Zatta sindaco che ha condiviso il post con le minacce. La frase incriminata «questo è il bersaglio migliore» è comparsa sulla pagina di un poliziotto. Il gruppo cittadinanza e partecipazione lo denuncia pubblicamente condividendo il post, senza oscurare il nome e ricordando che la persona è stata «già candidato nel 2017 e oggi, come da lui dichiarato sostenitore della signora Fusaro, nei giorni scorsi come documentato, non ha trovato meglio che postare nella pagina ufficiale della stessa un post vergognosamente violento e minaccioso». Auspicano quindi «una decisa condanna da parte della candidata Fusaro nei confronti di questi atteggiamenti squadristi di alcuni suoi sostenitori, esprimiamo solidarietà e pieno sostegno al nostro candidato sindaco Adis Zatta». 
Come detto di precedenti ce ne sono in questa campagna. Uno di questi, condiviso dallo stesso leader della Lega, Matteo Salvini: si vedeva Fusaro nelle vesti di Heidi che buttava giù in un dirupo l'amica sulla sedia a rotella Clara, solo perché faceva il nome di Zatta e lo sosteneva come sindaco. Ma Fusaro è stata obiettivo di altri attacchi, spesso goliardici, come quello in cui anche la persona che aveva accanto si girava a guardare Zatta perché più «attrattivo». Insomma il limite è stato superato più volte. Questa campagna lascerà probabilmente un lungo strascico di indagini e forse anche procedimenti.

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