Assalto dei migranti alla Questura di Belluno: arrivano in 60 dal Piemonte per chiedere asilo

Sabato 13 Maggio 2023 di Federica Fant
Migranti ammassati fuori dalla questura

BELLUNO - Sono arrivati con un pullman, altri in treno: ieri mattina intorno alle 7 di fronte alla Questura, in via Volontari della Libertà, c’erano una sessantina di migranti che hanno bussato, chiedendo asilo politico. Erano talmente tanti, un record per Belluno, che alla fine la polizia ha chiesto il supporto dei carabinieri: si stavano creando situazioni pericolose per la viabilità e per i profughi stessi, visto che il marciapiede non riusciva più a contenerli. È stato avvisato anche il prefetto di Belluno, che ha preso atto della situazione. Parla il questore Giuseppe Maggese: «Evidentemente, rispetto ad altre realtà dove il pubblico è molto più grande, qui a Belluno la tempistica è meno drammatica che altrove e questo aspetto illude che qui si faccia prima – spiega il capo della questura di Belluno -. Ma così non è. C’è da attendere anche qui: viviamo momenti di emergenza». 

LE RICHIESTE
Con borse, zaini e ombrelli sostavano di fronte in attesa di essere accolti. Si tratta di pakistani o afghani: erano arrivati dalla zona di Torino. Quindi non erano appena entrati in Italia. Forse, dopo il passaparola di connazionali, hanno Belluno per la richiesta di asilo politico, visto che quelle pratiche qui hanno tempi molto più spediti che altrove, soprattutto che nelle grandi città. Ma anche a Belluno la procedura richiede almeno tre giorni: gli agenti devono procedere all’identificazione, fotosegnalamento prendendo le impronte digitali. È solo allora che si può sapere se il migrante ha già presentato domanda altrove o gli è stata bocciata e se quindi non è candidabile a quel tipo di richiesta.

Ma non si può fare in via preventiva: la domanda va sempre e comunque accolta e il lavoro va sempre e comunque fatto.

ATTIMI DI TENSIONE
Di solito però la Questura ha a che fare con numeri bassi: gruppetti di 3-4 al giorno. In certe giornate ci sono stati anche picchi di 10 al giorno: il massimo è stato 20, mai 60 tutti assieme. Come evidenziato nelle altre occasioni quasi tutti arrivano da altre province, o anche di ritorno da paesi europei come la Germania. Questi profughi sono “extra” rispetto a quelli che invia il Ministero nei percorsi ufficiali, dopo lo sbarco a Lampedusa. In ogni caso, come avviene sempre, anche sulle persone identificate ieri, ci sarà il controllo e vaglio per escludere l’eventuale favoreggiamento dellimmigrazione clandestina Ieri mattina gli agenti hanno spiegato ai migranti che non era possibile accogliere tutte le loro domande in quel momento. Tanto più che questo tipo di pratiche ce ne sono di calendarizzate fino a giugno. Non c’è quindi posto, al momento. Ci sono stati attimi di tensione: il folto gruppo sostava in via Volontari della Libertà, dietro palazzo di giustizia, “sconfinando” di fatto sulla carreggiata, dove transitavano le auto. Ma alla fine i giovani migranti hanno compreso la situazione e se ne sono andati. 

IL QUESTORE

Il questore Giuseppe Maggese ricorda che non è la prima volta, «ma oggi sono arrivati in massa». E spiega che «le priorità vanno agli sbarchi di Lampedusa, agli ucraini, queste persone che erano a Belluno questa mattina sono coloro che sono entrati nei valichi, avrebbero dovuto fare domande altrove». Il questore aggiunge anche un passaggio: «Qui probabilmente c’è anche qualcuno che inquadra queste persone e li indirizza in luoghi minori, che danno indicazioni del tipo “andate a Belluno, a Sondrio” e così via». E come si comporta quindi il personale della polizia in questi casi? «Non è facile. Cerchiamo di affrontare il fenomeno in maniera pratica. Abbiamo preso i nominativi, ma dal nostro punto di vista stiamo già smaltendo le pratiche con il personale a disposizione», chiude il questore Maggese.

Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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