Don Maurizio festeggia i 50 anni tra i monti: «Io, il Comelico e 18mila messe»

Mercoledì 1 Agosto 2018 di Giuditta Bolzonella
Don Maurizio festeggia i 50 anni tra i monti: «Io, il Comelico e 18mila messe»
CAMPOLONGO DI CADORE (BELLUNO) - Luglio, pomeriggio di un giorno feriale a Campolongo di Cadore. Il tempo è buono, il clima pure ma nella piazza, dedicata a San Giacomo e dominata dalla Parrocchiale omonima, non c'è anima viva. L'unico bar ha le serrande abbassate e un cartello: affittasi. Ogni tanto passa un'auto. Siamo in Comelico, ma non quello Superiore dove ci sono i turisti, qua i turisti passano per andare a Sappada che da qualche tempo è friulana: mandi. Ma non è sempre stato così a Campolongo, a dirlo don Maurizio Doriguzzi che da 36 anni è il parroco e che giusto quest'anno festeggia 50 anni di sacerdozio, pastore di anime in Comelico tranne qualche anno da cappellano nel bellunese.
IL PARROCO
«Quando sono arrivato c'era un bel fermento, c'era lavoro, c'era ancora la scuola elementare. Finito di celebrare la messa per tornare in canonica incontravo persone, scambiavo qualche parola con i turisti, salutavo gli anziani seduti fuori casa. Adesso esco di chiesa e rischio di non incontrare proprio nessuno».
È la montagna che si spopola e scende a valle, per studio prima e lavoro poi i giovani vanno e non tornano più. Ricorda don Maurizio: «È successo che uno dei nostri studenti universitari finito il periodo di apprendimento sia andato direttamente al lavoro a Milano senza passare a casa a salutare i genitori tanto aveva voglia di entrare nel mondo produttivo. Del resto qua non c'è nulla per i giovani».
 
LO SPOPOLAMENTO
È una fotografia tanto vera quanto cruda quella che l'anziano sacerdote fa della sua terra fermo restando che «questo è un posto meraviglioso per viverci, lo sanno anche i turisti che però rispetto al passato hanno più esigenze, ci sono seconde case comperate negli anni 80 oggi vuote perché i giovani non vogliono fermarsi troppo a lungo nello stesso posto».
Il parroco di Campolongo ci accoglie nel suo studio al primo piano della canonica. Le grandi finestre illuminano a giorno la stanza ordinata dove, fra un'immagine sacra e l'altra, ben due computer sono pronti all'uso come le fotocopiatrici. Don Maurizio è parroco tutto fare, fino allo scorso anno si occupava anche della chiesa di Costalta, e ben si districa fra pratiche ed incombenze varie. Si schernisce di fronte alle domande, «sono un vecchio prete di montagna che non ha nulla di particolarmente interessate da raccontare» assicura.
GLI ESORDI
Eppure quegli occhi ridenti hanno visto cambiare il Comelico, il suo Comelico. Si perché Maurizio Doriguzzi è nato a Danta 77 anni fa, erano quattro fratelli, e ben due hanno scelto la chiesa. Dopo le elementari è entrato in seminario fino all'ordinazione sacerdotale nel 1963 con l'allora vescovo Gioacchino Muccin. La carriera è iniziata a Sospirolo come cappellano e dopo due anni stesso incarico a Polpet di Ponte nelle Alpi per altri tre. E poi torna in Comelico, parroco per dieci anni a Dosoledo, «vedevo Danta davanti» ed infine Campolongo.
Ricorda: «Quelli erano anni di benessere grazie all'occhialeria, c'era tanto lavoro. In ogni casa c'era qualcuno che lavorava gli occhiali, credo di essere stato l'unico a non aver fatto occhiali o componenti per occhiali. Quando è arrivata la crisi ci sono state tante chiusure e la gente ha cambiato lavoro, in tanti hanno dovuto scendere a Longarone. Per guadagnarsi il pane sono diventati pendolari».
LA CRISI
Don Maurizio quanti hanno bussato alla sua porta negli ultimi anni per chiedere aiuto a causa della crisi? Il sacerdote si prende un momento di riflessione prima di rispondere e poi spiega: «Tanti, tanti sono venuti a chiedere aiuto. Ma non la nostra gente, erano persone che salivano da fuori, dalla pianura e chiedevano soldi. Quest'anno però non ha bussato più nessuno. Ricordo che le nostre parrocchie in Comelico in questi anni difficili aiutano le famiglie bisognose. C'è una rete di solidarietà che raccoglie e distribuisce a chi è in difficoltà e noi sappiamo chi aiutare, non con denaro ma con generi di prima necessità».
Oltre a perdere cittadini residenti calano anche i preti. Non è un problema solo della montagna ma quassù è più complicato gestire più parrocchie se gli spostamenti impongono lunghi tragitti, che in caso di neve e ghiaccio possono diventare pericolosi e la situazione si complica.
LE CELEBRAZIONI
Don Maurizio, anche con solo una messa al giorno, ha all'attivo qualcosa come 18.250 celebrazioni, e visto che ha fatto per diversi anni anche il parroco di Costalta, il conto aumenta così come il consumo delle particole che ha offerto ai devoti. I tempi sono cambiati anche nelle tranquille valli del verde Comelico, la devozione non è più quella del passato.
«La frequenza alla chiesa, alle celebrazioni è calata - dice il parroco - qui come ovunque. E poi i nostri paesi sono sempre meno abitati, tanti anziani non riescono più a venire a messa e i giovani, fino a quando sono scolari vengono per la dottrina e poi non vengono più. Ma è così ovunque».
Sono anni che la vocazione latita in Comelico, e sono lontani gli anni in cui grazie alla vocazione don Maurizio è entrato in seminario. Assicura: «Merito del parroco di Danta, allora don Alberto ci ha cresciuti nella fede, in quegli anni eravamo sei sacerdoti del paese. Ma oggi non c'è giovane che voglia fare questa strada, ho provato ma senza successo».
La soddisfazione più grande, «essere riuscito a dialogare con tutti anche con i più restii, i comeleane' non sono facili posso affermarlo perché sono uno di loro, sono riuscito a parlare anche con quelli che scantonavano' la chiesa, siamo un po' orsi noi montanari, ma l'animo è buono».
E l'emozione più grande? Don Maurizio non ha dubbi in proposito: «È stata la celebrazione dell'Angelus di Giovanni Paolo II in Val Visdende. Quella giornata resta impressa negli occhi e nel cuore dei tanti che l'hanno vissuta». Il 16 agosto a Danta don Maurizio celebrerà i 50 anni di sacerdozio, sarà l'occasione per pensare ancora una volta a come è cambiato il suo Comelico.
Giuditta Bolzonella
Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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