Dieci anni senza Maudi de March: «L’assenza rimane, il vuoto non si colma»

Mercoledì 10 Agosto 2022 di Daniela De Donà
Maudi De March in parete

BELLUNO - Per il Gazzettino era la voce della montagna. Non quella fatta di tecnicismi, neppure quella “pittoresca” dell’escursionista di passaggio. Perchè lui la montagna l’aveva dentro al cuore. E da là, in qualità di collaboratore, partivano i suoi articoli. Giusto dieci anni fa Maudi De March se ne è andato. Volato sulla Cridola.

Forse un chiodo, un vecchio chiodo, aveva ceduto. «Rimane l’assenza, il vuoto non si colma. Con il passare del tempo puoi solo conviverci».


IL RICORDO
La sorella Anna ha poche parole. Cerca, però, di stare nella sua scia. Fa il vicesindaco a Chies d’Alpago. Un modo per seguire le orme di quel fratello che non è dimenticato: «Gli amici, quando lo ricordano, non possono fare a meno di commuoversi. Perchè il tempo passa, ben dieci anni, ma non cambia nulla. Maudi ha lasciato il segno». Oggi Maudi avrebbe 46 anni, la sorella ne ha 37. Dicono che si assomigliano. Lei si è messa in gioco così, da amministratore del paese: «Cerco di seguire quelli che erano i suoi obiettivi, di mettermi a disposizione del territorio. Perchè è quello che Maudi ha sempre fatto e avrebbe continuato a fare». Maudi era un giornalista dal piglio personale: nei suoi pezzi traspariva la sensibilità per la natura, l’attaccamento alla sua terra. Bella penna di sport e cultura, in particolare. Insegnava, leggeva, studiava. E rappresentava una punta di diamante per il Soccorso alpino: «Aveva una grande capacità organizzativa, era dentro in tanti eventi. Non si tirava mai indietro. Sempre disponibile su tanti fronti. E faceva in silenzio».


LA TRAGEDIA
10 agosto 2012: è la parete della Cridola ad assistere alla tragedia. Tre scalatori toccano la roccia. Sono giovani e forti. Esperti. Poi il volo di un centinaio di metri, quelli che non lasciano scampo. Andrea Zanon, 38 anni, Maudi De March, 36, entrambi di Chies d’Alpago, e David Cecchin, 28 anni, di Belluno. Zanon e De March da anni facevano parte del Soccorso alpino della Stazione dell’Alpago. Cecchin si stava preparando con impegno per entrare fra i volontari. Tutto è accaduto ieri sulla via “Dino e Maria” che si trova sul versante di Domegge della montagna a cavallo tra i comuni di Lorenzago e Forni di Sopra. I tre arrampicatori erano partiti presto dal rifugio Padova dove non hanno fatto più ritorno. Quindi l’allarme nel pomeriggio, poi le pale dell’elicottero del Suem che si mettono in moto e la scoperta di chi non era più vivo. E il recupero da parte dei “colleghi” del Soccorso alpino del Cadore. La causa venne attribuita ad un cedimento della “sosta” del secondo-terzo tiro: un chiodo, esistente in parete, che non ha tenuto.

LA DECIMA CORSA
Tre giorni fa, domenica 7, si è corsa la Sky Super 3, la decima edizione di un evento sportivo nato per ricordare proprio gli amici morti in montagna - David, Andrea, Maudi - e che si snoda lungo i sentieri percorsi da Maudi tante volte, quelli del territorio di Chies. Tre eventi in uno e un successo di partecipanti anche quest’anno: sia per il percorso Sky 3, che abbina grande dislivello, tecnicità e paesaggi mozzafiato, sia per la Mini Sky 3, per concorrenti allenati ma che preferiscano distanze e dislivelli contenuti. Più la “Camminata per tutti”, prova accessibile a chi ha voluto semplicemente passeggiare.

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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