Masso piomba sull'auto. Veneto Strade al lavoro sul distacco: «200 metri di costone da sistemare»

Martedì 6 Giugno 2023
Masso piomba sull'auto. Veneto Strade al lavoro sul distacco: «200 metri di costone da sistemare»

BELLUNO - Ieri sopralluogo di Veneto Strade con un geologo sul punto del distacco che sovrasta la 203 Agordina, in località La Pissa, in comune di Sedico, al confine con la Valle Agordina.

Un tratto "maledetto" per la caduta massi, dove già nel 2020 ci fu un episodio fotocopia di quanto avvenuto domenica pomeriggio. L'incidente è avvenuto al chilometro 16 e 400 e nel 2020 al chilometro 16 e 600. Un costone di montagna che non sarà facile mettere in sicurezza. E ci si mette anche il maltempo, che ieri ha fermato le verifiche per il successivo intervento di Veneto Strade. Che comunque non sarà semplice. «Sono 200 metri di altezza e servono rocciatori esperti», spiegano dal Veneto Strade. «I rocciatori stanno cercando di capire lo stato del versante - proseguono -, non è un controllo che si fa in poco tempo: non è come aprire un tombino. È un'operazione più complicata».


IL SOPRALLUOGO
Dopo l'intervento il geologo incaricato da Veneto Strade ora stenderà una relazione e successivamente si studierà il tipo di operazione che dovrà essere realizzata. Sarà l'ennesimo intervento dopo Vaia su un'arteria particolarmente provata dall'uragano che mise in ginocchio la provincia il 29 ottobre 2018. «Quello del distacco di massi sarà un fenomeno - aveva spiegato negli anni successivi l'allora amministratore delegato di Veneto Strade, il compianto Silvano Vernizzi -, lo abbiamo detto più volte, che si ripeterà e andrà avanti per qualche anno. Con Vaia sono venuti giù alberi e il versante non è stabile. L'alternativa è quella di chiudere la strada? Credo sia impossibile». E con la onestrà che lo contraddistingueva aveva affermato: «La 203, con il Cordevole da una parte e la montagna dall'altra, è stata scossa dalla caduta degli alberi di fine ottobre. Ora bisogna aspettare che si stabilizzi il versante e ci vorrà tempo. Il fenomeno del distacco massi è inevitabile e purtroppo potrà capitare che venga coinvolta una persona. Rischiamo anche noi, moralmente e penalmente, ma chiudere l'Agordina sarebbe impensabile: vorrebbe dire paralizzare una parte della provincia».

 


I LAVORI
Veneto strade in questi ultimi anni ha investito parecchie energie e risorse per rimettere in sesto la parte di ex 203 "Agordina" erosa dalla furia delle acque del Cordevole durante Vaia. Sono già quasi 3 milioni di euro (2 milioni 291mila euro per l'esattezza) gli investimenti per cantieri solo sulla 203, conclusi o in corso. Tra questi quelli di somma urgenza come la messa in sicurezza del 203 a monte abitato Cencenighe (248mila 880 euro). La messa in sicurezza in località Ghirlo e imbocco nord galleria Listolade (196mila 420 euro). A Le Campe (220 mila 820 euro e altri 47mila 580 euro). Il ripristino delle barriere in versante tra i chilometri 52 e 400 e 54 (245mila 220) e tra le progressive 35 e 42 (211mila euro). E ancora: interventi lungo la sr 203-204 per 237mila 900 euro, rimozione piante, 146mila 400 euro. Interventi barriere di sicurezza per 183mila euro, rimozione materiale 151mila 280 euro. E sono in partenza opere di protezione in versante integrazione paramassi per 6 milioni 235 mila euro, a Agordo e 1 milione 327mila euro a Livinallongo 1 milione 327 500 euro. E l'elenco continua con i nuovi interventi.


IL CASO
Intanto sui social un residente di Sedico ha inserito diversi commenti sotto il post di Veneto Strade: è una persona che aveva riportato danni alla vettura dopo la caduta di un sasso nel 2011. «Nessuno mi ha mai pagato i 5mila euro di spese», ha affermato l'uomo. L'automobilista sedicense aveva intentato causa alla società: si andò di fronte al giudice di pace, che però non accolse le sue richiese. Il giudice stabilì che Veneto Strade aveva fatto tutto il necessario per mettere in sicurezza la strada. (C.F.).

Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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