La sentinella torna sulla "sua" Marmolada: «Ora sono a casa: venite a trovarmi, vi attendo a braccia aperte»

Domenica 21 Giugno 2020 di Raffaella Gabrieli
Carlo Budel, sentinella delle Dolomiti, è di nuovo sulla "sua" Marmolada
ROCCA PIETORE 
La sua amata Marmolada, quest’anno, se l’è dovuta veramente sudare. Prima l’emergenza Corona virus che l’ha bloccato per quattro mesi in Asia e che gli ha fatto temere di non tornare in tempo per riaprire la Capanna Punta Penìa. Poi il rientro con un volo di fortuna il 5 giugno dopo il quale si è visto obbligato a stare chiuso in casa in quarantena per due settimane. Il tutto condito da un dolore fitto al ginocchio, curato al momento con infiltrazioni di cortisone, che l’ha in parte scoraggiato. Come se non bastasse ieri, il giorno della “risalita”, la nebbia in quota non ha dato tregua e l’attesa di schiarite trascorsa a passo Fedaia, dov’era pronto l’elicottero per il trasbordo, è stata estenuante. Finché finalmente uno spiraglio di sereno ha consentito a Carlo Budel di tornare sulla vetta più alta delle Dolomiti, a 3.343 metri di altitudine. «Uno dei momenti più belli della mia vita», il commento a caldo del 46enne di San Gregorio nelle Alpi. 
IL RITORNO A CASA
«La quarantena nella mia casa nel Feltrino - spiega Budel, che gestirà il rifugio per il terzo anno consecutivo - è finita ieri venerdì 19 giugno a mezzanotte. Da oggi sabato (ieri per chi legge) alle 00.01 sono tornato “uomo libero” e posso ricominciare a lavorare. In queste settimane con il proprietario Aurelio Soraruf ci siamo sentiti quasi quotidianamente per definire i dettagli della riapertura. E ora, finalmente, ecco il grande giorno. Sinceramente uno dei più emozionanti della mia esistenza; in qualche modo, tornando alla Capanna, sono rinato». Ad accoglierlo, oltre a un tempo da lupi, cumuli e cumuli di neve che ha già iniziato a spalare per essere pronto da subito a ospitare gli alpinisti. Da ieri il rifugio è ufficialmente aperto e lo resterà fino al 20 di settembre. Ben dieci i voli dell’elicottero previsti per rimpinguare la cambusa: alimenti, bibite, acqua. Ma anche legna per scaldare e per consentire all’ex operaio della Cartiera di Santa Giustina licenziatosi per realizzare il sogno di vivere la montagna, di preparare i suoi strudel, diventati famosi con foto dai panorami mozzafiato su Facebook e Instagram di Carlo Budel capaci di conquistare migliaia di like.
L’ODISSEA
Budel è reduce da quello che avrebbe dovuto essere il viaggio dei sogni in Birmania, con un soggiorno teorico dal 4 febbraio al 21 aprile. In realtà l’autore del libro “La sentinella delle Dolomiti” oltre oceano vi è rimasto quattro mesi, 85 giorni in quarantena a Ngapali Beach. Il 6 giugno il ritorno nella sua casa di San Gregorio nelle Alpi dove ad attenderlo con gioia, oltre agli anziani genitori e al fratello Omar, c’era l’amata cagnolina Paris che ha dovuto salutare nuovamente. «Tornerò a fine settembre - conclude Budel - Nel frattempo attendo a braccia aperte tutti coloro che verranno a trovarmi sulla punta della Marmolada».
Raffaella Gabrieli
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Ultimo aggiornamento: 13:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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