Strage sulla Marmolada: 7 morti, 8 feriti e 13 dispersi. Avvistati resti sulla colata di ghiaccio e neve. Visita del premier Draghi Video

Lunedì 4 Luglio 2022
Strage della Marmolada, il premier Draghi a Canazei e l'abbraccio dei familiari delle vittime
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È di 7 vittime (di cui 3 identificate) il bilancio provvisorio della tragedia che ha interessato il ghiacciaio della Marmolada nel pomeriggio di ieri.

Otto i feriti trasferiti negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno, Feltre e Treviso, di cui 2 in gravi condizioni. Attualmente sono 13 le persone disperse, il cui mancato rientro è stato denunciato dai familiari (una in meno rispetto quanto comunicato in precedenza, poiché un uomo di nazionalità austriaca è stato rintracciato nelle ultime ore). Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e 3 di nazionalità ceca. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di 4 delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: tutte hanno targhe straniere (1 tedesca, 2 ceche e una ungherese).

Ricerche riprese dopo il temporale

«Le ricerche continuano dopo il temporale. lo dobbiamo ai familiari e a chi è ancora lassù». Lo ha detto il presidente della regione Veneto Luca Zaia, intervenendo a Canazei al punto stampa. «Il Veneto sta pagando una situazione pesante con tre vittime, sette dispersi, tre ricoverati, due sono stranieri tedeschi. Una situazione pesante che mai avrei pensato di dover affrontare». Zaia ha precisato che dei tre ricoverati in veneto, due sono tedeschi, uno all'ospedale di Belluno e l'altro in rianimazione a Feltre. C'è poi un 40enne non identificato in terapia intensiva a Treviso.

Oggi è anche la giornata del cordoglio e delle visite delle autorità sul luogo del disastro. Il premier Mario Draghi è arrivato nel pomeriggio e tenuto una conferenza stampa.

Il premier Mario Draghi a Canazei

Il premier Mario Draghi era atteso per le 12 a Canazei ma a causa di un temporale in corso l'elicottero non è riuscito ad oltrepassare le nubi ed è dovuto atterrare a Trento. Da qui, si pensava inizialmente, il premier avrebbe dovuto raggiungere il luogo in auto, invece è stato fatto tornare a Verona. Il premier Mario Draghi è poi arrivato in auto.

«Oggi sono qui a Canazei per rendermi conto di persona di quel che è successo e, vi assicuro, è molto importante essere venuti», ha sottolineato il premier Draghi, in visita al luogo della tragedia della Marmolada. «Abbiamo fatto un punto tecnico operativo - ha aggiunto - con tutti quelli che hanno collaborato alle operazioni, ma soprattutto sono qui per esprimere la più sincera affettuosa accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei dispersi e dei feriti, e alle comunità che sono state colpite da questa tragedia. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questo giorno e mezzo». 
«L'Italia oggi piange le vittime» della tragedia sulla Marmolada, «e il governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere di provvedimenti affinché quanto» successo ieri «abbia una probabilità bassissima di succedere o possa essere addirittura evitato». Così il premier Mario Draghi, durante un punto stampa a Canazei con le autorità locali.

La telefonata di Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato questa mattina il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia della Marmolada, riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali. Lo rende noto il Quirinale. «Ho sentito stamattina il presidente Mattarella. Mi ha pregato di portare, oltre che la sua vicinanza per le vittime, anche il sostegno e i complimenti agli operatori e ai volontari che operano sul posto» (GUARDA IL VIDEO).

 

Le ricerche dei dispersi

La valanga ha investito due cordate, una vicentina e una trentina. Un'altra vittima è stata recuperata dai soccorritori sulla Marmolada, dove ieri il crollo di un seracco ha travolto le cordate di alpinisti che stavano salendo in vetta. Sale quindi a sette, al momento, il conteggio dei morti di questa tragedia in alta quota. C'è però anche una buona notizia: quattro persone, date in un primo tempo disperse nel crollo, sono state rintracciate e sono in salvo. Inoltre un escursionista austriaco che figurava nella lista dei dispersi è stato contatto dalle autorità consolari austriache nel pomeriggio di oggi.  Dunque scende a 13 il numero degli escursionisti dispersi (gli aggiornamenti su dispersi e vittime li trovate QUI).  Secondo le prime ricostruzioni della dinamica dell'incidente a fare da scivolo all'enorme mole di materiale è stato un accumulo di acqua di fusione nella conca sotto la vetta. Quando il pezzo di ghiaccio si è staccato verticalmente non aveva appoggio ma, appunto, solo acqua.

Nella mattinata di oggi, prima che le ricerche fossero sospese, squadre di soccorritori sono state inviate in mattinata nella zona del disastro della Marmolada, per l'avvistamento di alcuni resti sulla colata di ghiaccio e neve. Lo ha riferito ai giornalisti l'assessore veneto alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin. Intorno alle 14 però le ispezioni «sono state sospese e ripartiranno dopo la pioggia con i droni». Lo ha detto il delegato del Soccorso alpino di Belluno, Alex Barattin. «Stamattina - ha detto ai giornalisti - le ricerche sono iniziate subito alle sette, con i droni naturalmente, perché nessuno può entrare in ghiacciaio in questo momento. L'uso dei droni a comando remoto ci permette di individuare punti di dettaglio, per poi intervenire con gli elicotteri, fare i recuperi, tutto quello che possiamo fare in questo momento. Facendo questo monitoraggio in tempo reale riusciamo a capire se ci sono dei reperti e lì poi ci andiamo a concentrarci con gli elicotteri per fare i recuperi», ha concluso.

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Vittime dell'incidente sulla Marmolada: chi sono

Sono in corso le operazioni di identificazione delle vittime della tragedia sulla Marmolada. Fra i dispersi ci sono sicuramente italiani, tedeschi e cechi, e probabilmente anche romeni.  A quanto si apprende, infatti, il console della Romania ha contatato i carabinieri in Trentino segnalando che fra i dispersi risulterebbero anche dei cittadini rumeni. 

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SU DISPERSI E VITTIME QUI

 

 

Il Papa prega per le vittime

«Preghiamo insieme per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie. Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura». Così Papa Francesco in un tweet.

 

La vicinanza di Berlusconi

«Ho telefonato a Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, per informarmi sugli sviluppi della terribile crollo sulla Marmolada. Viviamo con forte apprensione questi momenti drammatici per moltissime famiglie. Un plauso e un ringraziamento alle donne e agli uomini che stanno prestando soccorso con coraggio e dedizione». Lo scrive sui suoi canali social il leader di Fi Silvio Berlusconi.

L'inchiesta della Procura: le novità

«L'apertura del fascicolo è un atto dovuto. La prima cosa da fare in questo momento è l'identificazione delle vittime che non sarà facile, servirà l'esame del dna». Così all'Adnkronos il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, in merito all'incidente avvenuto sulla Marmolada ieri pomeriggio. «Temo che le vittime aumentino almeno del doppio se non del triplo - aggiunge il procuratore - visto il numero dei dispersi e il fatto che siano rimaste parcheggiate 16 auto».

Blocco di ghiaccio rimasto attaccato alla cima della Marmolada

Per ora pare tramontata l'ipotesi di intervenire facendo brillare la parte di seracco rimasta attaccata alla cima della Marmolada. Una situazione che rende pericoloso anche l'intervento dei soccorsi. Lo si apprende da fonti del Soccorso alpino. Sulla dinamica del distacco che ha provocato ieri il crollo di ghiaccio dalla Regina delle Dolomiti, si apprende che a fare da «scivolo» all'enorme mole di materiale è stato un accumulo di acqua di fusione nella conca sotto la vetta: quando il pezzo di ghiaccio si è staccato verticalmente non aveva appoggio ma, appunto, solo acqua. Questa mattina, dai sorvoli svolti con i droni e dalle analisi tecniche svolte, è emerso che l'acqua accumulata sta defluendo e questa, dicono i soccorritori, è una cosa positiva, perché non ci sono nemmeno più accumuli nella zona della calotta, ed è «un segnale rassicurante», conferma un soccorritore. 

Valanga a 300 chilometri all'ora

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l'ora. È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino che hanno mappato tutta l'area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell'equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza. Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora.

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Il testimone: «Ho visto la scena dalla cima»

«Dovevamo scendere da lì... Stiamo distruggendo il Pianeta». Tra le centinaia di commenti sulla tragedia della Marmolada che compaiono in queste ore sui social, c'è anche il racconto di Mirco Zanin, ieri scampato al crollo del seracco. «Abbiamo visto la scena dalla cima, non ci sono parole», aggiunge sul gruppo Facebook 'Passione neve & montagnà. «Il gestore del rifugio era da giorni che avvisava di evitare causa le alte temperature», aggiunge tra i commenti al post che riferisce del distacco Mauro Capon. «Sono anni che discutono del cappotto per la Marmolada - dice ancora Emanuele Bellardini - e questa è la prova di quanto sia ormai una esigenza».

Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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