Tradizioni venete. La leggendaria maledizione del prete contro la Valle di Seren

Martedì 25 Aprile 2023 di Egidio Pasuch
La leggendaria maledizione del prete contro la Valle di Seren

Un'antica maledizione di un prete, ormai interamente avveratasi ha gravato nel secolo scorso sulla Valle di Seren? Era il 1913, e per far quadrare i conti, adeguandosi a quanto Giolitti andava chiedendo, anche il comune di Seren del Grappa aveva introdotto una tassa sul bestiame per sanare il bilancio comunale.

In Valle di Seren, che allora contava più di un migliaio di anime, quasi tutti erano allevatori, la gente si sentì colpita ingiustamente. Lo stesso prete, don Luigi Verri, possedeva una ventina di capi di bestiame.


LA RIVOLTA
Fu così che mezzo migliaio di persone, aizzate forse dallo stesso sacerdote, armate di randelli e roncole, si radunò in piazza per manifestare in maniera accesa contro il sindaco socialista e l'amministrazione comunale. Il municipio fu preso d'assalto e le donne erano le più inferocite. L'assembramento fu sciolto dalle forze dell'ordine, arrivate da Feltre. Cinque persone furono arrestate, una sessantina denunciate. Nei giorni successivi, delle crepe si aprirono in seno ai manifestanti, una parte significativa dei quali se la prese con lo stesso sacerdote che avrebbe aizzato il popolo alla rivolta anche dal pulpito. Il sacerdote si sentì tradito da una raccolta di firme lanciata per chiedere il suo allontanamento. Vendette le sue mucche e predispose tutto per lasciare la valle. Per sempre.


L'ANATEMA
Lanciando, giunto al confine del Cristo, e dopo essersi sbattuto per bene la polvere dalle scarpe, una maledizione.

Qua no a da regnar nessun prete, la valle sarà distrutta tre volte

Ammonì, secondo quanto si racconta, il prete. E così fu, in effetti. Arrivò ben presto il ricordo di quel gesto di don Verri era evidentemente ancora ben vivo - la Prima guerra mondiale e con essa la distruzione fisico-ambientale della valle. Un intervallo di un quarto di secolo e si compì anche la seconda parte della maledizione. Ci pensarono i nazisti, col fuoco, a devastare di nuovo la valle. E poi arrivò l'esodo di massa, intorno agli anni Ottanta, con il quale la valle ha visto disperdersi il suo patrimonio umano. Basterebbe questo aneddoto noir, con il retroterra storico che gli fa da sfondo, a rendere interessante "La notte della valle nella maledizione di un prete. Parabole di vita e forme di paesaggio nella valle di Seren del Grappa", un ponderoso volume di oltre seicento pagine, scritto a due mani da Daniele Gazzi e Dante Rech. A darlo alle stampe, ormai più di un anno fa, ma la sua uscita è passata ingiustamente inosservata, o quasi è stata la tipografia Dbs, di Seren del Grappa, appunto. «Un'enciclopedia della valle», la definisce nel suo saluto il sindaco Dario Scopel. «Dal libro - rileva Scopel- nato in un'ottica onnicomprensiva, si possono estrapolare curiosità, aneddoti, e modalità di vita di una zona e di una gente unica del nostro Comune». «Questo libro ha sottolineato invece Alessandro Scopel, nel saluto delle associazioni di volontariato impegnate a promuovere il rilancio della zona arriva al momento giusto, ovvero nel momento in cui comincia a farsi strada un futuro nuovo per la Valle. Un futuro certamente diverso, ma pur sempre un futuro, al quale fino a poco tempo fa si faticava a credere».


LA PROPOSTA
«Quando Daniele Gazzi venne in casa editrice per propormi una pubblicazione basata sulle interviste ricorda infine l'editore, Silvio De Boni - mi sembrò subito un'idea da appoggiare completamente. Raccogliere i ricordi significa entrare nella vita delle persone ed è sempre una preziosa occasione di conoscenza, un'occasione per riflettere su se stessi».

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 11:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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