Bimbi lasciati soli in classe: maestra assolta

Venerdì 11 Giugno 2021 di Davide Piol
Baimbi in classe

BORCA DI CADORE - È stata assolta l'insegnante cadorina accusata di aver lasciato soli dei bambini per non arrivare in ritardo alla fermata dell'autobus. Le ipotesi di reato individuate dalla pubblica accusa erano due: interruzione di pubblico servizio (assoluzione piena) e abbandono di minori (esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto). La donna, una 56enne originaria di Cortina d'Ampezzo e residente a Borca di Cadore, era difesa dall'avvocato Valentina Mazzucco che aveva chiesto la celebrazione del rito abbreviato.

Già il pubblico ministero, nella sua requisitoria, si era pronunciato per l'assoluzione e il gip, ieri mattina, giovedì 10 giugno, l'ha confermata. L'episodio risale al 2 ottobre 2019.

IL FATTO
Quel giorno la donna non era riuscita a raggiungere la scuola elementare di Lozzo di Cadore in auto e, al ritorno, avrebbe dovuto prendere l'autobus. Ma la sua lezione era l'ultima e finiva alle 16, proprio nell'ora in cui sarebbe passato il mezzo pubblico. Il problema è che se l'avesse perso sarebbe tornata a casa due ore dopo, cioè all'ora di cena. E quindi aveva deciso di anticipare, di circa 10 minuti, l'uscita da scuola. Prima di andarsene aveva scritto su un foglio di carta il motivo per cui quei bambini sarebbero stati lasciati soli: «15.50: vado a prendere l'autobus direzione casa».

LA RABBIA DEI GENITORI
Il biglietto era stato appoggiato sulla cattedra e poi la 56enne se ne era andata. In quel piccolo lasso di tempo i bambini, lasciati soli, sarebbero potuti uscire dall'aula, o peggio dalla scuola, litigare tra di loro e farsi del male. Quel pomeriggio, invece, non era accaduto nulla di tutto ciò. Gli alunni si erano limitati ad aspettare il suono della campanella e, una volta a casa, avevano raccontato ai loro genitori ciò che era accaduto. A qualcuno, la storia dell'insegnante che si era allontanata lasciando dei bambini di 6 anni completamente soli, non era piaciuta ed era partita una denuncia. Perché non si era fatta sostituire? Non avrebbe potuto chiedere a un operatore scolastico di sorvegliare i bambini fino al suono della campanella?

LA SENTENZA
La discussione, avvenuta in tribunale a Belluno, si è giocata sull'elemento soggettivo. Cioè sul dolo, sulla colpa o sulla preterintenzione dell'imputata. Il gip si è pronunciato per l'assoluzione della donna. Dal primo capo d'imputazione (interruzione di pubblico ufficio) perché il reato non sussiste. Dal secondo (abbandono di minore) per particolare tenuità del fatto. Questione chiusa. Anche se, in situazioni di questo tipo, è sempre meglio farsi sostituire: costa nulla ed evita spiacevoli ma possibili conseguenze.
 

Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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