Luxottica, conti 2017 positivi, fatturato in crescita e utili in forte aumento

Martedì 30 Gennaio 2018
Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente esecutivo di Luxottica
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AGORDO L'euro forte non ha intaccato i conti 2017 di Luxottica: il fatturato dell'anno cresce e l'utile è previsto «in forte crescita». Il fondatore e presidente esecutivo Leonardo Del Vecchio è ottimista per l'anno in corso, con un gruppo concentrato sulla fusione con i francesi di Essilor in attesa che le authority di tutela della concorrenza dei mercati maggiori diano il loro verdetto sul matrimonio più importante di sempre nel mondo dell'occhialeria.

L'anno scorso le vendite Luxottica hanno raggiunto i 9.157 milioni, in crescita del 2,2% a cambi costanti e dello 0,8% a cambi correnti, con una generazione di cassa che «raggiunge livelli record» e un utile netto adjusted (che esclude i costi di ristrutturazione, oltre a costi e proventi non ricorrenti) atteso in forte aumento. Nel solo quarto trimestre il fatturato consolidato è stato di 2.093 milioni, segnando una crescita del 4,3% a cambi costanti e un calo del 2,3% a cambi correnti. Il comunicato sulle vendite 2017 è uscito come sempre a Borsa chiusa, ma il titolo si mantiene tranquillo attorno ai massimi degli ultimi sei mesi.

L'attesa è sulla fusione con Essilor: nelle scorse settimane l'Antitrust del Messico l'ha approvata, dopo che un'identica decisione è venuta da Australia, Colombia, Corea del Sud, Giappone, India, Marocco, Nuova Zelanda, Sud Africa, Russia, Taiwan e Canada, una delle cinque giurisdizioni la cui approvazione è condizione sospensiva per il closing dell'operazione. Secondo Bloomberg l'esame è più duro in Brasile, che in dicembre ha aperto una seconda fase dell'istruttoria, e all'appello mancano ancora Stati Uniti, Cina e Unione europea, con l'Antitrust di Bruxelles che ha prorogato al 22 marzo la scadenza entro la quale emettere il 'verdettò.

Nel settore tensione intanto su Safilo: il titolo del gruppo padovano nella prima giornata della settimana è stato tra i più acquistati in Piazza Affari, chiudendo in aumento di oltre il 3% a 5,28 euro dopo aver toccato un massimo di seduta a quota 5,56.
Molti forti gli scambi - oltre 10 volte la media recente - sulle ricostruzioni di possibili movimenti nell'azionariato, con ipotesi di interesse di qualche fondo del 'private equity' o di altri marchi del lusso. In serata una fonte societaria ha comunque smentito che il fondo Hal, l'azionista di riferimento del gruppo padovano, abbia intenzione di mutare la propria quota societaria, attualmente al 42,23%.
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