Addio a Radames Costa, il professore-inventore che creò decine di brevetti

Sabato 1 Maggio 2021
Radames Costa, il prof inventore, è morto a 88 anni

BELLUNO - Insegnante per passione, imprenditore per lavoro, inventore per curiosità. Radames Costa era un personaggio poliedrico. Quasi quanto i suoi 4 nomi: Radames, in onore dell’Aida di Giuseppe Verdi, Graziano (scelto poco dopo dalla madre per poterlo registrare all’anagrafe), Cristoforo e Guglielmo. Si è spento giovedì sera, all’ospedale di Belluno. Tra pochi giorni, il 7 maggio, avrebbe compiuto 89 anni. Molti lo ricordano come l’insegnante, «severo ma giusto», dell’Itis Segato dove lavorò per ben 22 anni dal 1955 al 1977. Ma era noto anche per aver aperto, nel ’83, il primo centro di distribuzione di elettrodomestici da incasso in provincia (Erreci). Meno conosciuta, invece, la sua parte creativa. Amava sperimentare, costruire, aggiustare. Faceva parte di quella generazione per cui il “sapere come” non si impara sui libri di scuola ma nella vita di tutti i giorni. Tanti i brevetti a suo nome: dalle scaffalature, le prime, quelle con i ripiani removibili, al forno pensile per stufe a legna. 
L’ufficio, in via Tiziano Vecellio, era una specie di laboratorio dove passava la maggior parte del tempo. Il tecnigrafo, i cataloghi degli elettrodomestici, i modellini che si divertiva a costruire, le immancabili parole crociate e negli ultimi anni anche qualche libro di filosofia. Mondi diversi che Radames riusciva a collegare. In un angolo della scrivania ci sono ancora gli attrezzi in miniatura (funzionanti) che aveva costruito con l’idea di donarli un giorno all’Itis di Belluno. Un tornio, una limatrice, un trapano: macchine che 70 anni fa venivano utilizzate nel laboratorio tecnologico dove insegnava. Ogni volta che uno studente lo raggiungeva in ufficio, per salutarlo o per invitarlo all’ennesima cena di classe, lui tirava fuori le sue macchine, inseriva la spina e le metteva in funzione. 
Il distacco dal mondo della scuola era avvenuto nel 1977. In quell’anno Radames Costa si era messo lavorare per un’azienda di mobili a Pordenone. Poi era diventato dirigente di una ditta che produceva ante per cucine. Finché nel 1983, insieme alla moglie Antonia, non aveva deciso di aprire un’azienda tutta sua. La prima, in provincia, a vendere elettrodomestici da incasso. Aperto in località Veneggia, il negozio era stato poi spostato in via Tiziano Vecellio, dov’è tutt’ora. La sua morte lascia nel dolore i familiari e quanti lo conoscevano. Il funerale sarà lunedì, alle 15, nella parrocchia di Cavarzano.
 

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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