CHIES D'ALPAGO - Lascia fuori il gregge per vedere se si può ancora osare, pur sapendo che il lupo è in agguato, ma il test è fallito.
PRESIDIO DELL'AGNELLO
«Crediamo che sia opportuno arrivare quanto prima alla sigla del protocollo con le altre province montane sul piano di gestione del lupo riferisce Ezio Barattin -. Come amministratori ci troviamo impotenti di fronte al fenomeno dell'abbandono del pascolo, che significa avanzamento del bosco e, soprattutto, problematiche riferibili al dissesto idrogeologico». Alla convivenza con il predatore si arriva solo con gestire il fenomeno. Questo il monito che arriva da Chies d'Alpago. «Un problema che si fa serio, se pensiamo che nelle nostre zone c'è il presidio dell'agnello dell'Alpago, che è una specie che rischia l'estinzione e l'arrivo del lupo ha acuito la questione».
Circa ai dati di Palazzo Piloni, che ricordiamo non sono definitivi: «Certamente gli allevatori hanno cercato di tenere al sicuro gli animali, ma quando si hanno tanti capi c'è bisogno di spostarsi, di avere spazio». Un conto è recintare qualche metro per una decina di animali, fa capire Barattin, un altro rinchiudere un centinaio di pecore.