Valbelluna. Lupo sbrana due cani: tornano a casa feriti e insanguinati. «Ora basta»

Lunedì 27 Luglio 2020 di Federica Fant
Valbelluna. Lupo sbrana due cani: tornano a casa feriti e insanguinati. «Ora basta»
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BELLUNO\BORGO VALBELLUNA La gente della Sinistra Piave è esasperata. La presenza del lupo, in provincia, continua a fare paura. Ieri mattina sono stati attaccati anche due cani da guardia: un cane da pastore del Caucaso e un cane da pastore maremmano abruzzese. Ora anche il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa si schiera tra chi è a favore del prelievo selettivo. Abbattimento, per dirlo con altre parole. I due potrebbero avere avuto la meglio sul grande predatore, dal momento che benché insanguinati e feriti sono tornati in località Malga Garda, dai proprietari.

RABBIA E ESASPERAZIONE
«Questi sono i cani di Malga Garda, sopra Stabie e sono stati attaccati dai lupi recita il post pubblicato su Facebook -. Cosa aspettiamo per fare qualcosa?». Sempre in zona Lentiai, vicino a Stabie e a Malga Garda c'è anche Luca Bondavalli, che in passato ha potuto conoscere gli effetti della predazione del lupo sui propri capi di bestiame. In questo caso non c'è certezza che ad attaccare i cani sia stato un lupo ma è estremamente probabile. «ci andiamo molto vicini», esordisce, in fondo i cani da pastore vengono utilizzati proprio per difendere gli animali al pascolo. «Solo qui in zona, nella parte alta di Lentiai, le predazioni in settimana sono state parecchie fa presente Bondavalli -. Il problema è che la situazione non presenta più nulla di nuovo. Oltre ai poveri animali, che rimangono vittime delle predazioni. Il caso dell'asina gravida immersa nella pozza di sangue ha impressionato tutti. E agli animali ci si affeziona, ad un certo punto fanno parte della famiglia, soprattutto quando lo facciamo come attività secondaria, ovvero per tenere pulito e in ordine il territorio che amiamo. Con la presenza massiccia del lupo adesso non si è più liberi: i miei animali ce li ho qui a casa e i pascoli li taglio a mano, ormai». Se una sera ci si attarda, «si rincasa con la paura che siano dispersi, se li si è lasciati fuori. E al mattino non siamo più tranquilli di liberarli presto. Ma se una persona ha un altro lavoro non ha scelta. Abbiamo visto, solo nell'ultima settimana, che dei lupi sono tornati tra le 8 e le 9.30 a pasteggiare una pecora».
IL SINDACO«Nel giro di pochi giorni, oltre ad aver assistito ad un massacro di animali - ha commentato ieri il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa - abbiamo purtroppo raggiunto altre due certezze: i cani da guardiani non riescono a fronteggiare questa ibrido di lupo e talvolta sono loro stessi vittime e le recinzioni non sono sufficienti a proteggere gli animali al pascolo. Cosa dobbiamo ancora aspettarci affinché le Istituzioni prendano seriamente in esame la questione? Un attacco all'uomo? Dobbiamo allearci alle Provincia di Trento e Bolzano, come ha già fatto la regione Toscana e chiedere a gran voce, alla politica nazionale ed europea, di concedere ai territori provinciali, dove la presenza del lupo sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle attività agricole di montagna, la facoltà di gestire in autonomia tale presenza, prevedendo la possibilità di prelievi selettivi».
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