I lupi possono diventare confidenti. Cioè avvicinarsi alle abitazioni e agli allevamenti, non temere l'uomo. E allora, in questi casi, si può sparare. Non con i classici pallettoni, perché i lupi in Italia sono specie protetta dal 1971 e chi li ammazza rischia l'arresto, ma con proiettili di gomma. È successo lo scorso 19 agosto in Veneto ed è stata la prima volta in Italia. L'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aveva dato l'autorizzazione a sparare a un preciso branco di lupi che stazionavano a dieci metri dalla porta dell'abitazione del pastore. «Il lupo colpito non è stato ferito, ma si è allontanato verso nord e con lui l'intero branco. Nei 15 giorni successivi non ci sono stati più fastidi al pascolo e, dato ancora più importante, i lupi hanno ripreso a predare gli animali selvatici», ha raccontato il professor Marco Apollonio, ordinario del dipartimento di Medicina veterinaria dell'Università di Sassari che ieri, alla riunione - la prima della legislatura - del Tavolo regionale di partecipazione e informazione per la gestione del lupo e dei grandi carnivori ha presentato i risultati di una ricerca iniziata nel 2018 e finanziata dalla Regione con 294mila euro. Una ricerca che ha portato anche ai proiettili autorizzati e sparati da personale già formato delle Polizie provinciali di Belluno e di Vicenza. «Attualmente l'utilizzo dei pallini di gomma deve essere autorizzato dall'Ispra in presenza di lupi confidenti - ha detto l'assessore regionale Cristiano Corazzari - ma al ministero stanno predisponendo delle linee guida che prevederebbero l'ok della Regione».
LA RICERCA
La telemetria proattiva finanziata dalla Regione prevede il controllo dei lupi attraverso i satelliti.