I lupi sbranano sette agnelli: «Basta, ora mollo l'attività»

Giovedì 16 Aprile 2020 di Alessia Trentin
I lupi sbranano sette agnelli: «Basta, ora mollo l'attività» (foto pixabay)
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CHIES D'ALPAGO - Si chiamavano Bisa e Diana e con loro c'erano sette agnellini. Sono morti tutti, nell'ultimo raid dei lupi a Chies. Gli animali sono della famiglia Barattin, tenuti in un recinto non elettrificato a Staul, a circa 500 metri dall'abitato. Su 27 capi oggi a John Barattin, trent'anni e una passione per l'allevamento e per il suo territorio, non ne restano che 18. Nove sono stati uccisi, due pecore sono state ferite e nel can can è finito in mezzo anche il vecchio cane, Seba, rimasto ferito ad una coscia. Il tutto è accaduto ieri mattina ed è l'ultimo di una serie di attacchi agli allevamenti della Conca dove, spesse volte, gli animali non sono custoditi all'interno di recinti elettrificati. A scoprire la mattanza è stato un allevatore con la stalla vicina a quella dei Barattin. L'ora preciso dell'attacco non la si conosce, ma è di certo avvenuto dopo le 7. Alle 7, infatti, il vicino è salito alla sua stalla per liberare gli animali e ricorda con precisione di aver visto quelli accanto tutti presenti nel loro recinto di rete alta 1 metro e 20.

Ma attorno alle 10 il quadro era cambiato. «Il vicino ha visto animali a terra e subito è sceso a chiamare mia madre che, a sua volta, ha chiamato me spiega John, che lavora alla latteria del Cansiglio -. Hanno ucciso due pecore e sette agnellini, di cui due spariti. Inoltre sono state ferite altre due pecore, Gabri in modo grave e Primula più lievemente. Adesso, poi, sto attendendo il veterinario perchè mi curi il cane, Seba, intervenuto per difendere il gregge». La cagnolina infatti avvertendo la confusione all'interno del recinto è riuscita a liberarsi dal recinto che circonda la stalla e a raggiungere le pecore ma, nella parapiglia con i lupi è stata morsicata ad una coscia. Con una settimana di antibiotici se la caverà. 

SERVONO RECINTI ELETTRICI
La predazione apre per l'ennesima volta il dibattito sulla convivenza con il grande predatore e sulle misure da adottare. Per i Barattin, come per altri allevatori della Conca, il recinto elettrificato è inutile. Da parte sua l'assessore regionale Giuseppe Pan è stato chiaro: otto volte su dieci i lupi hanno attaccato dove non c'erano recinti elettrificati. Ecco perché, giusto, ieri, Pan ha annunciato un pacchetto di misure per aiutare gli allevatori, mettendo a disposizioni tenici e materiale per installare e fare manutenzioni alla nuove recinzioni. Ma i Barattin sono avviliti e vogliono mollare una tradizione che tramandano da generazioni. «Non si riesce a mettere l'elettrificato, non si può commenta sconsolato John -, l'unica soluzione è vendere i capi. Nei pascoli in quota non li possiamo portare quest'estate e qui, di certo, i lupi torneranno ancora».
Ultimo aggiornamento: 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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