BELLUNO - Non si è mai interrotto il flusso di visitatori che ieri ha approfittato dell’opportunità offerta dalla delegazione del Fai di Belluno che ha aperto tre siti in città in occasione della Giornate di Primavera promosse dallo stesso Fai a livello nazionale. «Sta andando benissimo, al di là di ogni previsione» conferma il capo Delegazione Fai di Belluno Adriano Barcelloni Corte. Ieri il sito più visitato è stato quello del Monte di Pietà, in piazza delle Erbe che solo al mattino ha ospitato 150 visitatori. Molto frequentati anche il rifugio antiaereo di Lambioi e le scuole Gabelli in fase di restauro.
GABELLI
E proprio in quest’ultimo sito l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Jacopo Massaro e dall’assessore Franco Frison ha organizzato un sopralluogo per far vedere lo stato delle opere e il loro avanzamento.
MONTE PIETÀ
Il secondo sito aperto ieri è stato il Palazzo del Monte di Pietà. E qui, si diceva, la gente ha fatto a gare per non perdere l’opportunità di visitarlo. Guidati dagli studenti dei Licei Renier, Lollino e Galilei-Tiziano, il percorso iniziava dall’esterno con la lettura della facciata; all’interno la visita ha compreso i luoghi dove vi erano le sale del banco dei pegni con, in una di esse, una suggestiva decorazione a fresco della seconda metà del XV secolo che in origine doveva ricoprire interamente i locali interni. La visita comprendeva anche la chiesa della Beata Vergine della Salute ed il Museo Civico con la visita ad alcuni manufatti e dipinti provenienti dal Monte.
RIFUGIO ANTIAEREO
Infine la visita al rifugio antiaereo di Lambioi era riservata ai soli iscritti Fai. E per potervi avere accesso, nei giorni scorsi sono stati ben 80 i bellunesi che si sono iscritti al sodalizio. «Non era questo lo scopo – precisa Barcelloni Corte – ma sicuramente con l’apertura esclusiva per gli iscritti ci abbiamo indovinato. La ragione era legata al fatto che era possibile far entrare solo un numero limitato di visitatori. È dallo scorso mese di dicembre che ci lavoriamo per poterlo aprire, quindi non c’è nessun legame con la guerra scoppiata un mese fa». Oggi si replica: visite dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18.