Caro-energia, la giunta De Pellegrin spegne tutti i lampioni dalle 2,30 alle 5: «Valutiamo anche di lasciare al buio le gallerie»

Sabato 6 Agosto 2022 di Federica Fant
Belluno spegne 6400 lampioni ogni notte
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BELLUNO - Spending review sulla pubblica illuminazione: saranno spenti tutti i punti luce della città dalle 2.30 alle 5 di ogni giorno, fino al 15 settembre. La decisione di ampliare la misura già messa in atto dall’amministrazione Massaro è stata assunta ieri pomeriggio, in sede di giunta, e potrebbe essere seguita da ulteriori decisioni in merito all’illuminazione delle due gallerie, Belluno e Maraga.

OROLOGI-TIMER
«Con lo spegnimento di 1982 punti luce già messo in atto dall’amministrazione Massaro si otteneva un risparmio in bolletta del 26% – spiega il vice sindaco e assessore al bilancio, Paolo Gamba –, con questa nuova misura molto di più ed è quello che ci serve in questo momento; siamo riusciti ad estendere a tutti i 6400 lampioni della città perché abbiamo installato in tutti gli orologi per la programmazione. L’intenzione è di proseguire così fino al 15 settembre, dopo valuteremo la situazione e capiremo se proseguire o interrompere». 

GALLERIE
Nel frattempo è allo studio anche la possibilità di spegnere l’illuminazione per tutto il giorno e per tutta la notte nelle due gallerie, informando gli automobilisti con apposita segnaletica all’ingresso. Le luci all’interno dei due tunnel, infatti, costano complessivamente all’anno circa 100mila euro, spesa che il Comune vorrebbero cercare di abbattere. «Sono misure necessarie – commenta il sindaco, Oscar De Pellegrin -, pensate per ottenere massimi benefici limitando al minimo, allo stesso tempo, i disagi ai cittadini. So bene che non sia bello avere per alcune ore la città al buio, ma occorre stringere la cinghia adesso per non trovarci ancora in maggiore difficoltà tra qualche mese quando, sembra, i costi dell’energia potrebbero ulteriormente aumentare».

PANNELLI FOTOVOLTAICI
La produzione di energia è, secondo l’amministrazione, la via da imboccare per dare ossigeno alle casse comunali. Gli uffici stanno infatti valutando diverse ipotesi, per installare pannelli fotovoltaici sul tetto dei magazzini comunali di Marisiga e alla discarica di Cordele. La speranza è quella di riuscire a intercettare fondi e concretizzare i progetti il prima possibile. «È importante che i cittadini abbiano piena consapevolezza della situazione, difficile, in cui ci troviamo – prosegue il vice sindaco -. Le misure che saranno attivate serviranno ad assicurare i servizi essenziali alla comunità, cerchiamo di comportarci come dei buoni padri di famiglia, in grado di sostenere le spese e di creare economie. Quello del fotovoltaico è un primo passo da attuare il prima possibile, ne seguiranno altri. Siamo arrivati tardi? Spero di no, io sostengo la necessità di diminuire le spese correnti da anni, già da quando sedevo nelle file del Consiglio comunale».

L’EMERGENZA
Il rincaro dell’energia elettrica pesa su Palazzo Rosso: da una stima di inizio giugno si calcolavano 500mila euro in più rispetto all’anno scorso (da un milione al milione e mezzo di spesa prevista per il 2022). Già a febbraio sono stati spenti il municipio e il ponte della Vittoria per protesta. Belluno aderì, infatti, alla manifestazione nazionale organizzata dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani contro il caro-bollette. Lo scorso 16 maggio la giunta Massaro aveva scelto di aderire a quanto prospettato dagli uffici preposti, spegnendo l’illuminazione dalle 2 alle 4 di mattina ma solo per alcuni lampioni nelle «zone periferiche». Ora la scelta della nuova amministrazione.

Ultimo aggiornamento: 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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