Luca De Carlo: «Più spazio a Fratelli d'Italia in Veneto, i numeri sono cambiati»

Venerdì 17 Marzo 2023 di Angela Pederiva
Luca De Carlo

VENEZIA - Non sono solo sussurri di Palazzo: la richiesta di Fratelli d'Italia alla Lega è forte e chiara. «Con una metafora calcistica potremmo dire che, dopo aver dimostrato di saper stare in panchina, con spirito di squadra ora ci aspettiamo un po' di minutaggio in più sul campo», dichiara il coordinatore veneto Luca De Carlo.

Traduzione per i leghisti che per caso non dovessero intendersi di pallone: i meloniani pretendono un posto nell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale, in occasione del rinnovo di metà legislatura fissato per il prossimo 12 aprile.


LA RIFLESSIONE
In questi trenta mesi Fdi non è stato rappresentato al vertice di Ferro Fini, dove infatti i tre scranni destinati alla maggioranza di centrodestra sono stati occupati dalla compagine zaian-leghista, con il presidente Roberto Ciambetti, il vice vicario Nicola Finco e la segretaria Alessandra Sponda (mentre l'opposizione è stata rappresentata dalla vicepresidente dem Francesca Zottis e dalla segretaria pentastellata Erika Baldin). «Non abbiamo avuto un ruolo per le contingenze di due anni e mezzo fa sottolinea De Carlo invece oggi lo scenario è mutato: i rapporti di forza sono cambiati, lo dicono i numeri. Per questo stiamo facendo un ragionamento, non solo tra i nostri cinque consiglieri regionali, ma anche nella struttura del partito, con una riflessione in corso pure a Roma. Siccome ci pare di non essere stati particolarmente rompiscatole nei confronti degli alleati, cercheremo di trovare delle aperture negli interlocutori, com'è normale che sia».


IL CAMBIO
Alberto Villanova, portavoce dell'intergruppo Lega-Liga, ha però già fatto sapere di non vedere motivi per un cambio in corsa. «Credo che tutti possano convenire sul fatto ribatte il leader veneto dei Fratelli che le maggioranze più stabili sono quelle che coinvolgono, non che escludono. Quindi pensiamo che una forza che ha una grande rappresentanza non avrà particolari difficoltà a condividere gli spazi con alleati super leali quali siamo sempre stati noi. Sono convinto anch'io come Villanova che gli attuali componenti dell'organismo abbiano lavorato bene, ma sono sicuro che pure i nostri rappresentanti possano lavorare altrettanto bene». Da questo punto di vista, i meloniani contano pure sui risultati dell'incontro avuto con il governatore Luca Zaia, dopo le tensioni sul progetto di legge statale di iniziativa regionale finalizzato alla revoca dell'onorificenza di cavaliere a Josip Broz Tito: «C'erano state le scintille su quella proposta, ma è stata anche l'occasione per il nuovo capogruppo Enoch Soranzo di avere un confronto con il presidente della Regione. Il nostro spirito non era di contrapposizione, ma di condivisione, per cui ritengo che una persona pacata e ragionevole come Zaia abbia apprezzato. È un discorso che vale per l'ufficio di presidenza del Consiglio, così come per il rinnovo dei vertici delle commissioni a maggio».


I MUSCOLI
Sono dunque avvisati gli alleati leghisti. Anche quelli che guardano all'evento in programma stasera a Belluno, "Governo Meloni. 100 e più giorni", come la volontà di Fratelli d'Italia di mostrare i muscoli. «Macché replica De Carlo semplicemente noi parlamentari veneti raccontiamo ai nostri militanti cosa stiamo facendo e dimostriamo che il loro voto non è andato perso. L'abbiamo già fatto a Verona, entro metà aprile lo faremo anche a Padova, Rovigo e Treviso. Per esempio l'ultimo provvedimento a cui ho collaborato è il decreto Legna, promosso dal ministero dell'Agricoltura, di cui da sindaco di Calalzo di Cadore dopo Vaia sentivo la necessità. Finalmente gli agricoltori, anche pensionati, saranno autorizzati a rimuovere il legname nell'alveo dei fiumi e sulle sponde dei laghi». Ma il caso di Joe Formaggio, accusato da Milena Cecchetto di averla molestata e per questo sospeso per cinque giorni dal Consiglio, non lascerà strascichi nel rapporto tra Fdi e Lega? «No, attendiamo solo i risultati dell'istruttoria condotta dalla nostra commissione di garanzia, augurandoci che emerga "solo" una goliardata, per quanto inaccettabile».

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