Operatore infetto dopo il pub: «Oss siano rigorosi e attenti nella vita quotidiana»

Domenica 19 Luglio 2020
Il caso dell'operatore di una Rsa positivo dopo il pub, il monìto dell'Usl

LONGARONE - Tutti negativi, per il momento, i primi ospiti della casa di riposo di Longarone tamponati dopo la conclamata positività di un operatore della struttura, che risiede in zona. «Per ora tutto procede bene - dice l’assessore comunale alla Sanità e medico, Ali Chreyha -. Il laboratorio ci ha assicurato che entro oggi pomeriggio avremmo tutti i risultati e se saranno tutti negativi si potrà riaprire». E il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica invita gli addetti alle case di riposo e sanitari a comportamenti responsabili nella vita sociale.

Operatore positivo al coronavirus dopo una cena nel Trevigiano: casa di riposo "sigillata"

IL CONTAGIO
L’indagine epidemiologica dell’Usl di Belluno sul contagio dell’operatore porta al pub di Vittorio Veneto (Tv) dove l’operatore e un collega erano andati a bere qualcosa dopo il lavoro, sabato scorso. Ma dall’Uffico stampa dell’Usl trevigiana fanno sapere: «L’indagine epidemiologica sull’operatore casa riposo del bellunese ha permesso di appurare che non è stato a cena nel Vittoriese. Solo breve sosta in un bar non sono quindi necessari tamponi di controllo in ambito Usl 7». «La totale negatività degli ospiti, fino ad ora esaminati, - spiega Sandro Cinquetti, il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl Dolomiti - fan propendere per l’ipotesi che il ragazzo si sia infettato fuori dalla casa di riposo. Questo attesta due cose. Primo l’importanza che questi operatori siano molto rigorosi nei loro comportamenti nella vita sociale. Si tratta di persone che hanno ruoli importanti e devono tener conto dell’attività che svolgono. E secondo che il pericolo non è finito: bisogna stare molto attenti, affinché il virus non venga reintrodotto in contesti molto delicati»

ALTRI CASI
Oltre all’operatore della casa di riposo ieri l’Usl 1 Dolomiti segnalava in una nota tre nuove positività. Una donna serba, asintomatica, familiare di un lavoratore nel Bellunese, che è rientrata dalla Serbia nei giorni scorsi e sottoposta a tampone per autosegnalazione. Una dipendente dell’Usl, ovvero un’infermiera presso l’ospedale di Agordo, asintomatica. E poi un caso collegato al padovano che ha una seconda casa in provincia, che però non preoccupa. «Quello che stiamo osservando - sottolinea Cinquetti - sono casi di importazione da aree “calde” in questo periodo, come i Balcani e altri, e casi di giovani, legati a una vita sociale forse senza troppe cautele».

L’ERRORE
E forse proprio per un errore di valutazione da parte dell’operatore socio sanitario della rsa di Longarone è scattato il contagio.

L’uomo ha spiegato che nel pub di Vittorio Veneto c’era un sovraffollamento. Era con un collega bellunese, che è stato isolato, ma che al momento è negativo. 

Ultimo aggiornamento: 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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