Il comitato fodomo: «Pronti alle barricate contro il collegamento sciistico Arabba-Cortina»

Giovedì 30 Settembre 2021 di Raffaella Gabrieli
Comprensorio sciistico Arabba
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LIVINALLONGO  - «Il collegamento sciistico Cortina-Arabba non migliorerà la mobilità sui passi: chi lo afferma non sa cosa dice». E’ schietto e diretto il pensiero del comitato popolare “Ju le mán da nosta tiera” che si esprime, attraverso il portavoce Denni Dorigo, all’indomani della giornata in cui è stata rispolverata l’idea di unire Ampezzano e Fodom con nuovi impianti di risalita e piste da sci. «I cittadini di Livinallongo - sottolinea Dorigo - questo progetto non lo vogliono e sono pronti alle barricate: il presidente Zaia venga di persona a visitare questi luoghi e capirà che le tesi assurde che sta portando avanti non stanno in piedi e soprattutto non sono ciò di cui la nostra gente ha bisogno». 


Il progetto Cortina-Arabba via sci, attraversando la zona denominata Settsass, ha ricevuto fin dall’inizio il secco “no” della popolazione di Livinallongo (e anche dell’Amministrazione guidata dal sindaco Leandro Grones). «Sarebbe una profonda violenza a un territorio incontaminato che, tra l’altro, accoglie ancora innumerevoli resti di caduti della Prima guerra mondiale», diceva all’epoca il comitato. E ora, che il percorso sciistico viene giudicato da Regione e associazioni di categoria ideale anche per alleggerire il traffico dei valichi, il sodalizio rincara la dose: «Il voler unire le valli dolomitiche con impianti sciistici, svuotando così i passi dal traffico stradale, è una bufala a cui può credere solo chi non conosce il territorio.

Se si vuole continuare a sostenere questa ridicolaggine si abbia almeno il coraggio di venire qua spiegando, alla luce del sole, come questa assurdità sarebbe possibile confrontandosi con le comunità locali». 


Il comitato non le manda a dire e aggiunge: «La gente non è stupida e ha capito che queste sono delle motivazioni inventate ad hoc per sostenere gli interessi di pochi. Non servono tecnici o consulenze universitarie per capire che un turista che alloggia ad Arabba non potrà mai arrivare a Cortina utilizzando solamente gli impianti di risalita senza muovere la macchina. Ciò è presto dimostrato: si tratterebbe di salire su almeno dieci impianti di risalita, di cui metà ancora da progettare e costruire, con chilometri e dislivelli da percorrere a piedi fra un impianto e l’altro e con un costo da sostenere per ogni singolo passeggero fuori da ogni logica. Se si vuole pensare a collegare le valli, togliendo il traffico dai passi, l’unica soluzione sono i tunnel sotterranei: basterebbe prendere come esempio la rete viaria del Tirolo. Tutto il resto è fumo negli occhi per convincere qualche Ministero di Roma sulla bontà di progetti calati dall’alto e privi di qualsiasi tipo di sostenibilità (né ambientale né economica) e che, lo ricordiamo, non sono proposti e voluti dai nostri imprenditori locali ma dai soliti noti che vedono le nostre valli solo come un parco giochi da sfruttare a loro piacimento».
 

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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