Gianmaria, il bimbo "guarito" dalle Dolomiti: dalla leucemia alla nuova vita ai piedi del monte Agner

Mercoledì 26 Aprile 2023
La famiglia Gastaldello

TAIBON AGORDINO - Una vacanza e il colpo di fulmine con quelle località in cui il loro figlioletto, convalescente dopo una terribile malattia, stava bene ed era felice. È così che nel 2016 la famiglia Gastaldello da Mantova ha scelto l'Agordino come nuova casa. Prima Livinallongo del Col di Lana, poi, nel 2021 Taibon agordino, dove oggi gestiscono l'unico bar-ristorante attualmente presente nella Valle di San Lucano. «Da quando, 7 anni fa, abbiamo deciso di vivere qui nostro figlio sta benissimo - raccontano -: è completamente guarito e gli piace la vita di montagna».

LA DIAGNOSI
Gianmaria è un bimbo che con la famiglia vive a Mantova. Ha due anni e mezzo quando il 3 ottobre 2013 cambia la sua vita e quella della famiglia. Gli viene infatti diagnosticata la leucemia. Ne conseguono lunghi periodi di cure e chemioterapie all'ospedale di Brescia.

In quegli anni papà Roberto fa il cuoco e la mamma Stefania l'impiegata. Le condizioni del piccolo col tempo migliorano, e così nel 2016 la famiglia Gastaldello decide di concedersi una meritata vacanza ad Arabba, dove l'aria buona e la tranquillità potrebbero giovare alle condizioni di Gianmaria.

LA MONTAGNA
Il piccolo fa ancora fatica a camminare, e i genitori portano nella vacanza dolomitica anche dei passeggini che si attaccano alle biciclette per trasportare Gianmaria assieme alla sorellina Matilde. L'altitudine giova (siamo a circa 1600 metri sul livello del mare) e Gianmaria migliora: fa meno fatica a camminare, forse anche grazie all'aria buona. Ai fratellini piace la montagna e ritrovano il sorriso. E allora? Detto fatto: i Gastaldello mollano la vita da città e si trasferiscono a Livinallongo.

LA GUARIGIONE
Roberto possiede un ottimo curriculum e trova facilmente lavoro come chef in prestigiosi hotel e ristoranti della vicina Alta Badia tra i quali il Sassongher, il Piz Boè Lounge, il Gardenacia e il Laguscei a passo Campolongo, mentre Stefania decide di dedicare più tempo alla famiglia, optando per lavori di cameriera ai piani in strutture della zona. Ai piccoli piace la vita di montagna, si integrano bene nel tessuto sociale della zona e soprattutto, Gianmaria guarisce perfettamente dalla malattia con la quale ha lottato per tre anni. Ora la famiglia è più serena, e decide che, sì, è in montagna che vuole vivere per il futuro, e si mette quindi alla ricerca di un locale da gestire in Agordino.

LA NUOVA CASA
Dopo un anno di attente valutazioni, la scelta ricade in un bar ristorante da tempo chiuso in Valle di San Lucano, in comune di Taibon Agordino. È la valle glaciale più lunga delle Dolomiti, e si trova ai piedi del monte Agnèr, nota mèta alpinistica. Qui non esistono locali o negozi, neanche un bar. I residenti si contano probabilmente sulle dita delle mani, e il sole nel periodo invernale manca per ben cinque mesi. Ma la famiglia Gastaldello decide che questo è il posto per vivere serenamente. Nel maggio del 2020 aprono il bar ristorante "Al Rustico". Papà in cucina assieme a un collaboratore, la mamma al servizio ai tavoli, e Gianmaria e Matilde di mattino a scuola, e nel pomeriggio nei tavoli del locale a fare i compiti o felici in bicicletta.

IL SERVIZIO
Sono passati tre anni e oggi la qualità della cucina si dimostra apprezzata da valligiani e turisti. Lo chef forse mette da parte qualche ambizione delle cucine stellate, ma può sbizzarrirsi in ricette particolari, che in taluni casi richiamano i sapori della terra mantovana, sempre però con l'utilizzo dei prodotti del territorio locale. Il bar ristorante è aperto tutto l'anno per dare un servizio continuo all'ospite, e la famiglia vive in un appartamento al piano superiore del locale. I problemi ci sono, come quello ben noto della ricerca di personale: nel pomeriggio il locale osserva qualche inevitabile ora di chiusura, che potrebbe essere risparmiata grazie all'ausilio di collaboratori, ma la famiglia in montagna ha trovato una dimensione serena e soddisfacente. Certo una vita di grandi sacrifici quella di adesso, ma niente se paragonato alle difficoltà passate.
 

Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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