Lavoro, stagionali introvabili: rischia di saltare l'estate in montagna

Martedì 10 Maggio 2022 di Alessia Trentin
Lavoro, stagionali introvabili: rischia di saltare l'estate in montagna - Foto di Chin Onn Ong da Pixabay
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BELLUNO - Né cuochi camerieri: nell'estate della ripartenza definitiva, il turismo è messo in ginocchio dalla mancanza di personale. Inutili gli avvisi pubblicati nei social e i cartelli attaccati alle vetrine, gli stagionali sono come l'araba fenice, tutti sanno che ci sono ma nessuno, di fatto, li vede. E così ci si avvicina alla riapertura degli alberghi con lo spauracchio di una contrazione dei servizi: i ristoranti potrebbero decidere di aprire solo la sera, mancherà il personale di sala e di cucina per la rotazione. È già successo lo scorso anno, potrebbe ripetersi a maggior ragione la prossima estate.

Stagionali introvabili: perché?

Ma gli stagionali di un tempo? Le frotte di persone disposte a muoversi e a trascorrere mesi lontano da casa e dalla famiglia per lavorare? I ragazzi usciti dalle scuole alberghiere? Non è più il tempo della pila curriculum tra cui poter scegliere, inviati da ogni parte d'Italia, gli albergatori e i ristoratori oggi devono supplicare per ottenere colloqui ricevendo spesso un due di picche. Pandemia e guerra spaventano, ma allora cosa tiene lontane le persone da un lavoro sicuro? Siamo tutti, forse, troppo viziati? Walter De Cassan, presidente di Federalberghi Belluno se ne è fatto un cruccio e non trova risposte.

Ristoranti chiusi a pranzo

Non ha nemmeno soluzioni, ma di una cosa è certo: non vorrebbe mai più trovarsi nella situazione del 2021 quando, per mancanza di personale, è stato costretto a tenere chiuso il ristorante del suo albergo a pranzo. «Una difficoltà del genere non l'ho mai vista in tutti gli anni di lavoro spiega -, in passato prima della stagione arrivavano decine di curricula, venivano tempestati di richieste. Ora ho messo annunci nei gruppi facebook e nei siti appositi di ricerca lavoro ma non ho ottenuto nemmeno una richiesta, nulla di nulla».

Il Santo Graal della ristorazione è lo chef, in questo momento. Ma anche l'aiuto cuoco. Dal nord al sud, non se ne trovano e questo sta letteralmente mettendo in ginocchio le cucine. Seguono i camerieri e comunque il personale di sala. Con sale e cucine vuote a metà pensare ad una stagione a pieno regime risulta difficile.


Paghe troppo basse o ragazzi viziati?


«Non riesco a capire i motivi, se fossero chiari almeno potremmo studiare delle soluzioni commenta De Cassan che, comunque, qualche idea ce l'ha -. Forse sono pochi i soldi offerti? Non lo so, io do sempre tutte le garanzie e anche quando parlo di paghe da qualche migliaia di euro mi sento dire di no. Forse non piace lavorare il sabato e la domenica? Forse si preferisce la fabbrica? Anni fa almeno arrivavano persone da fuori provincia, ora nemmeno questo. La questione è complessa e sembra che la politica non l'abbia compresa. Non so come faremo quest'estate, siamo tutti messi così, sta andando in crisi l'intero comparto turistico».

Il reddito di cittadinanza, la fabbrica che alletta con il posto fisso, il welfare e i fine settimana liberi. E poi la forza lavoro sempre più scarsa, con un numero crescente di over 65, poche nascite e giovani con la valigia pronta. Tutti i problemi del Bellunese, alla fine, sono racchiusi qui: in un comparto che scalpita per ripartire, per recuperare il tempo e il fatturato persi, ma suo malgrado boccheggia per la mancanza di forza lavoro. C'è voglia di ripartire anche tra chi raggiungerà le località per le vacanze e le gite fuori porta e, forse, potrebbe trovarsi più di qualche ristorante o albergo chiuso. Il sistema si è inceppato e non si riesce a trovare il modo per farlo ripartire.


«Quei giovani che oggi non vogliano lavorare in sala, verranno a mangiare nelle pizzerie e le troveranno chiuse, perché senza personale non si va avanti. Confindustria parla di fabbriche che chiudono, ma queste persone dove vanno poi? Il problema sembra non essere sentito dalla politica conclude De Cassan -, la gente deve lavorare, basta con l'assistenzialismo. Per fortuna gran parte di noi non aprirà a maggio per cui c'è ancora tempo per cercare ma io, un'annata così, non l'ho mai vista».

Ultimo aggiornamento: 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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