Macellai introvabili. Il presidente di Valcarne: «Sono sei mesi che ne cerchiamo tre»

Martedì 10 Maggio 2022 di Eleonora Scarton
Macellai introvabili. Il presidente di Valcarne: «Sono sei mesi che ne cerchiamo tre»
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FELTRE - «Sono sei mesi che cerchiamo tre macellai per i nostri punti vendita, ma nonostante gli annunci non riusciamo a trovarli» a parlare è Germano Bellumat, presidente di Valcarne che gestisce anche un allevamento a Villabruna di Feltre insieme al fratello Gilberto e al nipote Leonardo. La difficoltà a trovare lavoratori non riguarda quindi solo il comparto del turismo ma anche altri settori come quello degli allevamenti e, appunto, della filiera della carne. Un paradosso in un settore che sorride al punto di premiare con oltre mille euro ciascuno i suoi dipendenti. Un bilancio molto positivo quello chiuso dalla cooperativa lo scorso anno tanto che i soci hanno deciso di distribuire tra i 20 dipendenti 25mila euro di premio.

La cooperativa Valcarne, che conta una trentina di soci distribuiti in tutto il territorio bellunese, archivia il 2021 con un fatturato che sfiora i 3 milioni di euro (2,850 milioni) e oltre 100mila chili di carne conferita, in prevalenza di bovino (90mila chili), di suino (14mila) e parte anche di ovicaprini e polli. Premiato anche il lavoro dei soci allevatori, con un conguaglio che porterà complessivamente a 6 euro al chilogrammo il prezzo medio riconosciuto per la carne di bovino e a 3,90 per quella di suino. Un extra che riconosce l'aumento dei costi intervenuto nel secondo semestre del 2021, relativo non solo ai rincari dei cereali e della soia, ma anche a quelli del gasolio e dell'energia elettrica.

Proprio per quest'ottimo risultato, Valcarne ha deciso di premiare i dipendenti. I venti lavoratori della cooperativa di Feltre, storicamente associata a Confagricoltura, si spartiranno infatti un compenso complessivo di 25mila euro che il Consiglio di amministrazione ha deciso di assegnare loro per l'impegno profuso durante un'annata particolarmente difficile, segnata dalla pandemia e dai lockdown.


«I risultati sono il frutto di un marketing azzeccato, di una qualità della carne notevolmente cresciuta, di una gestione oculata e del servizio delle nostre maestranze, confezionato ad hoc cliente per cliente spiega il presidente Bellumat -. Valcarne è una cooperativa storica, presente sul territorio da più di quarant'anni, ed è diventata sempre di più un punto di riferimento per la carne locale. La gente ci ha scelto anche durante il lockdown, consumando a casa i nostri prodotti, che grazie alle nostre direttive sono di altissima qualità. Anche questo è un modo per tenere le stalle aperte, che nel Bellunese sono e restano il principale presidio del territorio e dell'ambiente. Con Lattebusche e La Fiorita siamo il biglietto da visita della ruralità bellunese, perché da noi si trovano tutti i migliori prodotti locali per imbandire la tavola: dalla carne ai formaggi, dal latte alle verdure».

Tre i punti vendita di Valcarne.

Oltre a Feltre, la cooperativa è presente a Busche, dove con il Bar Bianco di Lattebusche e la birreria Pedavena costituisce un punto d'attrazione per il turismo, e a Santa Giustina, dove sono iniziati i lavori di ristrutturazione. «In giugno il locale riaprirà completamente rinnovato anticipa il presidente -, con macchinari nuovi e tecnologicamente all'avanguardia. L'intervento è stato possibile anche grazie a un contributo del Gal bellunese e punta ad offrire al comune di Santa Giustina un punto vendita in linea con le aspettative della nostra clientela, sempre più attenta a un servizio di alta qualità. In futuro abbiamo in programma anche il rinnovo del negozio storico di Feltre, un intervento che richiederà qualche sacrificio ai residenti come avvenuto a Santa Giustina. Durante la chiusura del negozio, infatti, sono stati indirizzati a fare acquisti nel punto vendita di Busche».

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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