La sfida di Matteo, rinuncia alla carriera per gestire l'agriturismo nel paese con 5 abitanti ed è sempre tutto esaurito

L'avventura dell'agrichef titolare del locale La Busca a Lambroi nel comune di Gosaldo, un luogo incontaminato tra natura e silenzio

Lunedì 27 Febbraio 2023 di C.F.
Matteo Monestier e l'agriturismo di Lambroi

GOSALDO - Conoscete Lambroi? Se siete appassionati di natura incontaminata, silenzio e pace forse sì. Ma probabilmente questa località, che conta ben cinque abitanti, è ai più conosciuta in quanto sede dell'agriturismo La Busca, che si trova proprio al civico 8 di Lambroi, in comune di Gosaldo. Bisogna essere disposti a percorrere diversi chilometri di auto. Ci si può arrivare da Sospirolo percorrendo per 11 chilometri circa la Valle del Mis, oppure da Rivamonte Agordino Tiser per circa 4 chilometri. Proprio in questa minuscola frazione, in comune di Gosaldo, dal 1997 è aperto l'agriturismo La Busca, della famiglia Monestier, dapprima con Florestano e poi dal 2004 con il figlio Matteo.

Ebbene, pur trovandosi in un posto sicuramente non trafficato, abbiamo provato a telefonare per prenotare un tavolo di dieci persone per un pranzo della domenica. La prima disponibilità è solo al prossimo mese.

LA PASSIONE
L'azienda agricola ha un allevamento di galline ovaiole e da carne, mentre all'interno del locale trovano posto 20 posti a sedere, che si ampliano a trenta nella stagione estiva. Matteo Monestier ha un diploma alberghiero, ha sempre lavorato nel settore turistico come chef fin dall'età di quindici anni, e a trentaquattro anni ha rilevato quindi l'attività dal padre. Ha fatto una precisa scelta di vita, rinunciando a una possibile carriera e a "timbrare il cartellino". Quante volte gli è stata rivolta la domanda: "ma fai anche un altro lavoro"? E lui risponde con orgoglio: «Vivo esclusivamente con l'azienda agricola». «Durante la settimana accudisco l'azienda e durante il week end cerco di fare altrettanto con i miei clienti - racconta Matteo Monestier -. Anche in un'attività piccola come la mia non si finisce mai di imparare».

AGRICHEF
«Nel 2016, io e Fabrizio Pescosta siamo stati fra i primi otto a studiare e fare pratica per ottenere il diploma di agrichef - prosegue il titolare de "La Brusca" -. Si tratta di un percorso di preparazione al mondo della cucina. Non tutti gli agricoltori hanno le basi per lavorare bene nel settore della ristorazione agricola, e questo ne favorisce l'apprendimento dei principali elementi. Ora questo corso si è ampliato con dei concetti importanti basati sul ricevimento delle persone ed è diventato giustamente più complesso».

L'ECCELLENZA
In tavola il cibo dell'azienda agricola. In che percentuale proviene dall'azienda agricola che conduce? «Difficile quantificare con esattezza - fa sapere Monestier -. Di sicuro la percentuale è comunque piuttosto alta. Ciò che produco nella mia azienda agricola lo metto in tavola agli ospiti. Ad esempio, la carne proviene dal mio allevamento avicolo ma ad esempio la verdura d'inverno alla quota di mille metri sul livello del mare è evidentemente impossibile coltivarla. E comunque nei piatti dove non ci sono i miei prodotti, ne seleziono altri di altre aziende agricole locali che scelgo con cura. Il prodotto è comunque di prima scelta e made in Veneto».

LA PROFESSIONE
Consiglierebbe a un giovane di aprire un'attività agrituristica anche in un luogo poco frequentato come Lambroi? «Assolutamente sì - conclude l'agrichef -. Io ho faticato non poco i primi anni, ma adesso devo dire che la mia qualità della vita è ottima, e il mio orario è flessibile. Apro l'agriturismo La Busca in inverno soltanto il venerdì e sabato sera e la domenica a pranzo. Negli altri periodi, specie nella stagione estiva, ampio gli orari fino ad arrivare ad agosto dove siamo aperti tutti i giorni a mezzogiorno e il sabato anche di sera. E poi comunque mi dà grande soddisfazione anche il mio allevamento avicolo, al quale mi dedico tutti i giorni». 

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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